giovedì 6 maggio 2021

Centenario di Erich Fried


Il 6 maggio di cento anni fa nasceva a Vienna il poeta austriaco Erich Fried. Senza patria – ebreo, dovette sfuggire ai nazisti rifugiandosi a Londra – è stato definito fautore di “un nuovo umanesimo”: lo manifesta con il suo minimalismo che prova a ricostruire una minima espressione linguistica anche rinnovando il linguaggio con evidenti giochi semantici e soprattutto con l’uso dell’anafora. L’amore e l’erotismo sono tra i suoi temi prediletti, ma non mancano la denuncia dell’ipocrisia della società moderna e la ricerca del senso della vita, ma come da parte di un osservatore esterno che contempli gli uomini e le loro vicende.

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FOTOGRAFIA © WDR

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CALDA PIOGGIA ESTIVA

Calda pioggia estiva,
una goccia pesante cade,
tutta la foglia trema,
così trema ogni volta il mio cuore
quando vi cade sopra il tuo nome.

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MOLTE COSE

Molte cose possono essere ridicole
per esempio baciare il telefono
quando vi ho sentito la tua voce

Ancora più ridicolo e triste
sarebbe non baciare il telefono
se non posso baciare te.

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FERMO PROPOSITO

Perché ci vogliamo
non solo cuorare
ma anche boccare
e pellare e vellare
e bracciare e senare e ventrare
e sessare
e di nuovo manare e piedare

(da È quel che è, Einaudi, 1988 – Traduzione di Andrea Casalegno)

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Altre poesie di Erich Fried sul Canto delle Sirene:

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LA FRASE DEL GIORNO
Ricordare / è / forse / il modo più tormentoso / di dimenticare.
ERICH FRIED, È quel che è




Erich Fried (Vienna, 6 maggio 1921 – Baden-Baden, 22 novembre 1988), poeta austriaco naturalizzato britannico. Ebreo, fu costretto ad abbandonare il suo paese nel 1938 dopo l'occupazione nazista. Emigrato a Londra, fu giornalista e commentatore del programma in lingua tedesca della BBC.


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