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sabato 12 luglio 2025

Stanotte la tua voce


SALVATORE QUASIMODO

A ME DISCESA PER NUOVA INNOCENZA

Era beata stanotte la tua voce
a me discesa per nuova innocenza
nel tempo che patisco un nascimento
d'accorate letizie.

Tremavi bianca,
le braccia sollevate;
e io giacevo in te
con la mia vita
in poco sangue raccolta,
dimentico del canto
che già m'ha fatto estrema,
con la donna che mi tolse in disparte,

la mia tristezza
d'albero malnato.

(da Oboe sommerso, Edizioni di Circoli, 1932)

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Come uomo il poeta siciliano Salvatore Quasimodo si sente solo e perduto, un "albero malnato "  e "sradicato dei vivi" . Cerca una causa al suo dolore e un senso alla sua esistenza ma soprattutto un argine alla sua solitudine. Dimenticare per un'ora il forzato "esilio" lontano dalla sua isola è possibile solo nell'amore, che consente di ricostituire una "nuova innocenza". Amore che trovò nella relazione con Amelia Spezialetti, conosciuta nel 1931 a Imperia, mentre era impiegato al Genio Civile.

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JACK VETTRIANO, "L'UOMO CON IL VESTITO BLU"

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Ti cammino sul cuore, / ed è un trovarsi d'astri / in arcipelaghi insonni, / notte, fraterni a me / fossile emerso da uno stanco flutto.
SALVATORE QUASIMODO, Oboe sommerso


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Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 – Napoli, 14 giugno 1968), poeta e traduttore italiano, esponente di rilievo dell'ermetismo.  Essenziale ed epigrammatico, ha  temperato gli influssi originari in un linguaggio poeticamente sempre più autonomo, che libera un’intensa sensualità in trepide visioni. Premio Nobel per la letteratura 1959 “per la sua poetica lirica, che con ardente classicità esprime le tragiche esperienze della vita dei nostri tempi”.


venerdì 11 luglio 2025

Un bacio ed è lungi


GUIDO GOZZANO

L'ASSENZA

Un bacio. Ed è lungi. Dispare
giù in fondo, là dove si perde
la strada boschiva, che pare
un gran corridoio nel verde.

Risalgo qui dove dianzi
vestiva il bell'abito grigio:
rivedo l'uncino, i romanzi
ed ogni sottile vestigio...

Mi piego al balcone. Abbandono
la gota sopra la ringhiera.
E non sono triste. Non sono
più triste. Ritorna stasera.

E intorno declina l'estate.
E sopra un geranio vermiglio,
fremendo le ali caudate
si libra un enorme Papilio...

L'azzurro infinito del giorno
è come seta ben tesa;
ma sulla serena distesa
la luna già pensa al ritorno.

Lo stagno risplende. Si tace
la rana. Ma guizza un bagliore
d'acceso smeraldo, di brace
azzurra: il martin pescatore...

E non son triste. Ma sono
stupito se guardo il giardino...
stupito di che? non mi sono
sentito mai tanto bambino...

Stupito di che? Delle cose.
I fiori mi paiono strani:
Ci sono pur sempre le rose,
ci sono pur sempre i gerani...

(da I colloqui, Treves, 1911)

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La donna incontrata se ne va, se n'è andata, è solo ricordo. È solo assenza, quell'assenza che è parte integrante della poetica di Guido Gozzano, che si sente estraneo al mondo, in un perenne "esilio" fatto di rinunce e di esclusione. Non è tristezza quella che il poeta prova, piuttosto un'attonita, allucinante malinconia.

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DIPINTO DI CHARLES COURTNEY CURRAN

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Mi lascio vivere… E così dolce.
GUIDO GOZZANO, Lettera ad Amalia Guglielminetti, 11 dicembre 1907

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Guido Gustavo Gozzano (Torino, 19 dicembre 1883 – 9 agosto 1916),   poeta italiano, fu il capostipite della corrente letteraria post-decadente del crepuscolarismo. Inizialmente si dedicò alla poesia nell'emulazione di D'Annunzio e del suo mito del dandy. Successivamente, la scoperta delle liriche di Giovanni Pascoli lo avvicinò alla cerchia di poeti intimisti, accomunati dall'attenzione per "le buone cose di pessimo gusto". Morì di tisi a 32 anni.


giovedì 10 luglio 2025

Fiocco per fiocco


ÁNGELA FIGUERA AYMERICH

INSONNIA

La notte è una povera bestia scura
ferita dalla scudisciata del vento…

I miei occhi insonni
navigano nel buio.
Il mio cuore sta sprofondando
tra ansia e paura…

E dentro, fiocco per fiocco,
il verso è tessuto.

(da Donna di creta, 1948)

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Più di un giorno mi duole di essere poeta. / Di aver labbra, aver gola, che si apprestano al canto”: la poetessa basca Ángela Figuera Aymerich come una Penelope a rovescio, la notte, preda dell’insonnia, dei pensieri, dell’ansia, mentre fuori il vento soffia forte, tesse la sua tela di versi.

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FOTOGRAFIA  KAAZOOM/PIXABAY

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

E, né dentro né fuori, sulla tangente / che solo in un punto aderisce al vero, / solo e vigile, insonne o sonnambulo, / il poeta serba il suo arduo equilibrio.
ÁNGELA FIGUERA AYMERICH, I giorni duri

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Ángela Figuera Aymerich (Bilbao, 30 ottobre 1902 – Madrid, 2 aprile 1984),  scrittrice spagnola, rappresentante della cosiddetta poesia senza radici della prima generazione spagnola del dopoguerra. Dall'attaccamento al quotidiano e al paesaggio degli esordi è passata ad una visione più impegnata del mondo sviluppando la sua fase di poesia sociale, definita "esistenzialismo solidale".


mercoledì 9 luglio 2025

Case delle bambole


JOHN GOULD FLETCHER

SCATOLE DI GIOCATTOLI

Le città sono le scatole di giocattoli
con cui il tempo gioca:
E spesso ci sono molte case delle bambole
le cui bambole sono andate perdute.

(da Stampe giapponesi, 1918)

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La frammentazione e l'esplorazione dell'esperienza soggettiva sono temi classici del modernismo esploso all’inizio del secolo scorso. John Gould Fletcher, poeta statunitense, li traduce nel corollario dell’Imagismo con l’attenzione prestata agli elementi visivi. E dunque la città diventa dimostrazione dell’alienazione dei tempi moderni, trasformando le case in capricciose scatole, in case delle bambole, in giochi del tempo.

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IMMAGINE CREATA CON IA

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Ci sono molte storie che ho dimenticato da tempo, / perché dentro quei palazzi ogni notte una danzatrice / danza, e brillano nella notte. / (La mia anima riprende il filo del suo antico sogno).
JOHN GOULD FLETCHER, L’oro degli sciocchi

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John_Gould_Fletcher-1927John Gould Fletcher (Little Rock, Arkansas, 3 gennaio 1886 – 10 maggio 1950), poeta imagista e critico d’arte statunitense, primo poeta del Sud a vincere il Premio Pulitzer. Tra le sue opere: Goblins e pagode (1916), Stampe giapponesi (1918), Poesie scelte (1938) e La montagna che brucia (1946).


martedì 8 luglio 2025

Un verso basta


EUGÉNIO DE ANDRADE

BILANCIA

Su un piatto della bilancia, un verso basta
a pesare la mia vita sull'altro.

(da Ufficio della Pazienza, 1994)

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Il poeta portoghese Eugénio De Andrade in un'intervista parlò di suo nonno, scalpellino: "Ha usato il granito come materiale, le sue case sono ancora in piedi; suo nipote lavora con la polvere, senza alcuna intenzione di sfidare il tempo". Ed è tutto qui il senso di questi due versi: su un piatto della bilancia i poeti mettono la propria vita, sull'altro, a compensare, la propria opera, la poesia.


ILLUSTRAZIONE DI CHRISTIAN SCHLOE

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

La parola poetica è un modo di ricreare la realtà. Attraverso la poesia possiamo trasformare il mondo, dargli nuovi significati e dimensioni.
EUGÉNIO DE ANDRADE

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Eugénio de Andrade, pseudonimo di José Fontinhas Rato (Póvoa do Atalaia, 19 gennaio 1923 – Porto, 13 giugno 2005), poeta e scrittore portoghese, tradusse García Lorca, Borges, Saffo e Ritsos. Della sua opera José Saramago disse che è una "poesia del corpo cui si arriva attraverso una depurazione continua”.


lunedì 7 luglio 2025

Fra sogno e sogno


HERMANN HESSE

LULU

Fugace come l’ombra timida
d’una nuvola su pascoli alpini
con pena sommessa mi toccò
la taciturna vicinanza della tua bellezza.

Fra sogno e sogno a volte
vuol sorprendermi la vita,
luccica così chiara ed attrae così lietamente
e si spegne – continuo a sognare.

Sogno del tempo
del risveglio – dei destini,
e le ombre passavano sopra di me,
mentre i miei occhi dormivano.

(da Poesie d’amore, Newton, 1989 - Traduzione di Bruna Maria Dal Lago Veneri)


Lulu, nomignolo di Julie Hellmann, figlia dell'oste del Corona di Basilea, è protagonista di questo sogno d’amore giovanile di Hermann Hesse. Un amore sospeso tra il platonico e il sensuale, incalzato dalla bellezza che sa coglierci di sorpresa.

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ODILON REDON, “RITRATTO DI VIOLETTE HEYMANN”

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Chi ama come si dovrebbe amare, diventa poeta ed eroe per un sorriso, per un cenno, per una parola di colei che ama.
HERMANN HESSE, Aforismi

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Hermann Hesse (Calw, 2 luglio 1877 – Montagnola, 9 agosto 1962) scrittore, poeta, aforista, filosofo e pittore tedesco naturalizzato svizzero, è stato insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1946. Celebri i suoi romanzi Siddhartha, Peter Camenzind, Demian, Il lupo della steppa.


domenica 6 luglio 2025

Solo un punto


ALESSANDRO PARRONCHI

DAGLI ELISI

Entra nella mattina
come sei, nel celeste!
Avere o non avere
la veste è uguale in sogno.

Una nebbia ti cela…
Quanto durerai, sogno?
Riappare rosea carne
tra le vesti il sereno…

Voliamo? Solo un punto
di noi sfiora la terra.
Per quel punto la vita
ci riprende, ci afferra!

(da Coraggio di vivere, Scheiwiller, 1956)

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Luogo e condizione di beatitudine serena, di sovrumana delizia sono i Campi Elisi, il luogo destinato al riposo delle anime degli eroi. Il poeta fiorentino Alessandro Parronchi trova quella condizione che libera dalla carnalità terrestre nel sogno, nel momento in cui il nostro inconscio vola e solo il corpo ci trattiene ancorati alla terra.

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MARC CHAGALL, "IL SOGNO"

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Ma la realtà con tutto il suo tormento ti stringe nella rete, le vicende che alterne si susseguono interdicono il sogno.
ALESSANDRO PARRONCHI, Climax

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Alessandro Parronchi (Firenze, 26 dicembre 1914 – 6 gennaio 2007), poeta, storico dell'arte e traduttore italiano. Con il suo stile ricercato è passato da un ermetismo  incantato a un intimismo che trae giovamento dalla consolazione della memoria: per questo le sue poesie sono oggetto di un meditato lavorio con cui il ricordo media l’emozione.


sabato 5 luglio 2025

Un autobus vuoto


GÜNTER GRASS

FELICITÀ

Un autobus vuoto
corre nella notte piena di stelle.
Forse il suo autista canta,
sentendosi felice.

circa 1958-59

(da Gleisdereick, 1960)

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Il Premio Nobel tedesco Günter Grass a Parigi sul finire degli Anni Cinquanta non è immune dal fascino degli esistenzialisti: un autobus vuoto che va via nella notte, di per sé evento senza senso, viene ironicamente collegato alla felicità, assumendo un tono metafisico, attenuato da quel "forse" che è la parola più importante dell'intera poesia.

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FOTOGRAFIA © PXHERE

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

La felicità può anche essere un surrogato, la felicità esiste forse solo come surrogato, felicità, sempre un surrogato di felicità, a strati successivi.
GÜNTER GRASS, Il tamburo di latta

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Günter Wilhelm Grass (Danzica, Polonia, 16 ottobre 1927 – Lubecca, 13 aprile 2015), scrittore e poeta tedesco, Nobel per la letteratura nel 1999. Autore tra i più significativi della Germania del secondo dopoguerra, fin dai suoi esordi ha manifestato una predilezione per temi e toni realistici d'immediata concretezza, con un impegno sociale e politico.


venerdì 4 luglio 2025

Mi contraddico


WALT WHITMAN

CANTO DI ME STESSO, 51

Il passato e il presente appassiscono – io li ho riempiti e li ho svuotati,
E procedo a riempire la mia prossima piega del futuro.

Ascoltatore, lassù! Cosa hai da confidarmi?
Guardami in faccia, mentre aspiro il fruscio della sera,
(parla sinceramente, nessuno ti ascolta, io rimango solo un altro minuto).

Mi contraddico?
Beh, mi contraddico,
sono immenso, contengo moltitudini.

Mi concentro su chi mi è vicino, aspetto sulla soglia.

Chi ha concluso la sua giornata di lavoro? Chi avrà finito prima la cena? Chi vuole camminare con me?

Parlerai prima che me ne vada? O sarà troppo tardi?

(da Foglie d'erba, 1855)

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"Io non scrivo che una o due parole rivolte al futuro, / non avanzo che un momento, poi mi giro e corro di nuovo verso il buio": così si vedeva il poeta statunitense Walt Whitman, una sorta di visionario che cerca la strada che porta alla percezione prima e alla comprensione poi della realtà. Ma, poiché anche la realtà si presenta sotto varie forme, allora diverse sono le sue interpretazioni e contraddirsi non è che un modo per raggiungere la verità.

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IVAN KRAMSKOI, "RITRATTO DEL PITTORE IVAN SHISHKIN"

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Tutte le verità attendono in tutte le cose, / esse non affrettano né ostacolano il loro manifestarsi.
WALT WHITMAN, Foglie d'erba

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Walter Whitman, noto come Walt Whitman (West Hills, New York, 31 maggio 1819 – Camden, New Jersey, 26 marzo 1892), poeta, scrittore e giornalista statunitense. Considerato il padre della poesia americana, è stato il primo poeta moderno a utilizzare comunemente il verso libero, di cui è ritenuto in un certo senso l'inventore.


giovedì 3 luglio 2025

Il centro della luce


ENRIQUE BADOSA

I CONFINI DELLA GRECIA

Verso nord, le caverne del Meltemi,
il vento impetuoso dell'Egeo.
A sud, il Mare di Creta sostiene
il principio del mondo su un'isola.
A est, i gioielli delle placide isole
della creazione, amore e vini caldi.
A ovest spiccano, Corfù, Itaca, Zante...,
ben ricamate dalle acque ioniche.
E nel centro, le Cicladi si ergono
per raggiungere il centro della luce.
Tutta la Grecia è il centro della luce!
E più che mai mi chiedo, io mi chiedo,
cosa inizia e ha fine nella bellezza.

(da Mappa della Grecia, 1979)

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Joaquín Marco ha rilevato come in Mappa della Grecia, la raccolta più nota del poeta spagnolo Enrique Badosa, "il trattamento della geografia e dei miti classici, la bellezza dei paesaggi, la «luce greca» che li illumina e il marmo perpetuino un tempo congelato, trasudando serenità, ordine e gioia". È quella meraviglia che la Grecia propone a chi la visita: l’ammaliante fusione di paesaggio e mito, la continua presenza del mondo classico, la luce così vivida.

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FOTOGRAFIA © XUAN NGUYEN/UNSPLASH

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Parola necessaria per il marmo, /  nome per la bellezza / e il perfetto volume di luce. Scandagli la verità, / sostieni l'architrave e il pensiero, / ed elevi la forza della vita.
ENRIQUE BADOSA, Mappa della Grecia

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Enrique Badosa Pedro (Barcellona, 21 marzo 1927 – 31 maggio 2021), poeta e giornalista catalano in lingua spagnola. Laureato in Lettere e Filosofia, giornalista di ABC, scrisse 21 raccolte poetiche dallo stile elegante sostenute da una solida cultura classica. Fu traduttore in catalano di Orazio e di poeti francesi e in spagnolo di opere medievali catalane.


mercoledì 2 luglio 2025

Una terra infinita


RAÚL GUSTAVO AGUIRRE

PROPRIETÀ

Possiedo un cielo azzurro
ogni volta che lo guardo.
La terra è mia quando
semplicemente cammino.

Non mi importa mai e poi mai
di ciò che preoccupa i potenti.
E quando sogno, sono
una terra infinita.

(da La stella fugace, 1984)

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La libertà è nella semplicità, dice il poeta argentino Raúl Gustavo Aguirre, nella spensieratezza che astrae dalle preoccupazioni economiche e militari dei potenti. Allora diventa possibile possibile, come George Byron, "vedere un mondo in un granello di sabbia / e un paradiso in un fiore selvatico, / tenere l'infinito nel palmo della mano / e l'eternità in un'ora".

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FOTOGRAFIA © VERA KRATOCHVIL/PDP

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

Più semplicemente: la poesia è la sola dimora dove posso vivere senza pagare altro prezzo che quello di essere, senza vergogna e senza paura, ciò che sono.
RAÚL GUSTAVO AGUIRRE, Segnali di vita

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Raúl Gustavo Aguirre (Buenos Aires, 2 gennaio 1927 – 18 gennaio 1983), poeta argentino. Appartenente al gruppo dell’Invenzionismo, mostrò una certa influenza surrealista. Traduttore di Rimbaud e Apollinaire, diresse per dieci anni la rivista Poesía Buenos Aires.


martedì 1 luglio 2025

Poesie per luglio XI


Un fiume e luglio legano queste due poesie: il poeta spagnolo Álvaro Valverde  insegue la dolcezza della vita guardandola scorrere pigra nel rigoglio dell'estate; il poeta indiano Rabindranath Tagore affida il suo dono d’amore alla pioggia monsonica che ingrossa il fiume e fa verdi le piante.

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FOTOGRAFIA © SHARON ANG/PIXABAY

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ÁLVARO VALVERDE

COSÌ

Così come nel fiume
si vedono
riflesse piante e alberi
e le sponde sembrano,
per simmetria, una
terra verde rovesciata,
la luce, la brezza, l'acqua,
nelle prime ore
di questa giornata di luglio,
danno l'idea
che la vita è Dolce,
serena, questo vivere
davanti al baratro.

(da La stanza dello scirocco, 2018)

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RABINDRANATH TAGORE

PIOGGIA D’ESTATE

Perdonami se oggi sono impaziente, amore.
È la mia prima pioggia estiva. La foresta,
sulle sponde del fiume, è agitata
e i rigogliosi alberi di ipomea acquatica
tentano, con i fiori profumati, il monsone che passa.
Vedi, da ogni parte il cielo è attraversato
da lampi e il vento solleva i capelli.
Se proprio oggi ti porto il mio dono,
perdonami amore.
Il mondo dei soliti giorni
è nascosto dal vapore della pioggia,
ogni lavoro è sospeso nelle case,
desolati sono i campi.
Solo per gli occhi tuoi neri
lo scrosciare della pioggia
ritrova la sua melodia,
e, alla tua porta, vestito d’azzurro,
luglio aspetta che tu apra, coi gelsomini
pronti per le tue trecce.

(da Il dono dell'amante, 1920)

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   LA  FRASE DEL GIORNO  

O luglio, tu sei come un giovinetto / ch'abbia le chiome molli e succolente  / come frutta mature; e per diletto  / tu porti ai contadini le semente.
FEDERIGO TOZZI, La zampogna verde

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Álvaro Valverde (Plasencia, 1959), poeta e scrittore spagnolo. Dopo aver insegnato e collaborato con ABC Cultural, lavora come critico di poesia a El Cultural, supplemento del quotidiano El Mundo, così come nelle riviste Turia, Cuadernos Hispanoamericanos e Clarín.


Rabindranath Tagore, nome anglicizzato di Rabíndranáth Thákhur (Calcutta, 7 maggio 1861 – Santiniketan, 7 agosto 1941), poeta, drammaturgo, scrittore e filosofo bengalese. Insignito del Nobel nel 1913 “per la profonda sensibilità, la freschezza e la bellezza dei versi con i quali, con consumata capacità, ha reso il proprio pensiero poetico, espresso in inglese con parole proprie, parte della letteratura occidentale”.


lunedì 30 giugno 2025

Amanda Durán


Vola alta, cara poetessa. Oggi la tua poesia scorre in altri flussi, in altri spazi siderali, in altre bellezze, lì dove i tuoi versi nidificano, tra uccelli che ti aspettano, per continuare a scrivere l'infinito poema, abbracciata dalle loro ali": così la Società degli Scrittori Cileni esprime il suo rammarico per la prematura e improvvisa scomparsa di Amanda Durán, voce tra le più significative della letteratura contemporanea sudamericana. Esordì dodicenne con Zona Primavera, preceduto da una prefazione di Nicanor Parra. Le sue raccolte successive si evolvono verso l'esplorazione della corporeità, della violenza di genere che porta all'estraneità e dell'inevitabile trasformazione dell'identità. La bellezza (2017) prova a superare il lutto per la morte della madre, l’attivista Tamara Durán, nota come La Perestroika, assassinata nel 2013.

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FOTOGRAFIA © 24HORAS

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MI SONO SVEGLIATA CON IL CIELO DENTRO

Mi sono svegliata con il cielo dentro.
Qualcuno l'ha rovesciato mentre dormivo.
Vorrei sapere chi, o almeno come.
Ecco perché non ti chiamo,
perché non puoi parlare
con il cielo tutto incrostato in quel modo.
Quando apro gli occhi,
l'azzurro del cielo inizia a scorrere
come una cascata
e il mio dotto lacrimale si rompe:
non fa poi così male, ma sai, lo sai.
Nessuno vuole sbarazzarsi del cielo dopo averlo bevuto
tutto
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(da La bellezza, 2017)

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L’EQUILIBRIO È

L'equilibrio è
un pesce
che colpisce la boccia per scappare verso l'interno.

Io senza di te / tu con me
proiettate nella fessura trasparente
sul margine
dell'acqua e dell'aria.

(da La bellezza, 2017)

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  LA FRASE DEL GIORNO  

La poesia nel mio lavoro è la confessione per eccellenza. La paragono molto a un diario per l'intimità del processo, un viaggio così personale, come una ricerca perpetua di guarigione.
AMANDA DURÁN, Carajo, 23 giugno 2021

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Amanda Durán, pseudonimo di Daniela Pizarro Durán (Santiago, 1982 – 26 giugno 2025), poetessa e artista visuale cilena. Le sue poesie creano storie con situazioni controverse e complesse, che possono sembrare sgradevoli all'occhio conservatore. La bellezza (2017) è dedicata alla morte della madre, assassinata nel 2013.


domenica 29 giugno 2025

Su un treno fermo


JOAN MARGARIT

VIAGGIO

Ti penso su un treno
fermo alla stazione
di una città in cui non sono mai stato.
È una stazione con banchine stanche.
Dal crepuscolo difficile.
Immagino di essere un passeggero.
di quelli che scendono qui. Immagino
che mi stai aspettando in un'altra casa.
Fuori tempo, sognare diventa desolato.

Il treno parte e passa accanto ad alcune case
vicino ai binari. Dietro una finestra illuminata
distinguo un interno: è un istante
con il vago sospetto di alcune vite.
Non so molto altro
di ciò che abbiamo sempre chiamato il nostro amore.

(da Misteriosamente felice, 2008)

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Un amore della memoria, una fantasia della breve durata di una sosta forzata in una stazione dove non si deve scendere e che neppure si conosce. Quel pensiero - "il nostro amore" nato, perduto, sognato, combattuto - accompagna il poeta catalano Joan Margarit. Quando il treno riparte e scorge una finestra illuminata in una casa oltre la ferrovia, per un attimo vede il bagliore di quello che sarebbe potuto essere e non è, quella vita di coppia, quel ménage.


IMMAGINE CREATA CON IA

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Tutti portiamo / un'oscura platea dentro di noi / e ascoltiamo in silenzio questa  storia / di seduzione senza speranza. / Amare è essere distanti.
JOAN MARGARIT, Le ragioni del lupo

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Joan Margarit i Consarnau  (Sanaüja, 11 maggio 1938 – Sant Just Desvern, 16 febbraio 2021), poeta e architetto catalano. Si definiva poeta bilingue catalano/castigliano, disdegnava le correnti poetiche e considerava il poeta  "l’essere più realista e più pragmatico perché beve dalla realtà”.


sabato 28 giugno 2025

Tra collo e guancia



CHRISTOPH WILHELM AIGNER

PARTENZA

Le nubi persero ogni ritegno
accorse in volo il vento più disperato
e tentò di sospingere
in alto le ciocche d’acqua
su di loro scivolai in basso
la tua mano per sempre
tra collo e guancia

(da Prova di stelle, Crocetti, 2001 - Traduzione di Riccarda Novello)

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È un addio quello proposto dal poeta austriaco Christoph Wilhelm Aigner: come se fosse un'inquadratura cinematografica l'attenzione si sposta lentamente scendendo dal campo largo delle nuvole fino al primo piano della mano sulla guancia per un malinconico e affettuoso saluto che con il tempo si trasformerà in nostalgico ricordo: "Sulla mia spalla vicino al collo / la pelle si inarca / Se ricordo bene / è proprio la forma della tua guancia".

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JACK VETTRIANO, "LA PROPOSTA"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Ma ancora / ne scaturiscono giorni quasi / la terra dondolasse appesa a /  un grande ombrello di seta blu.
CHRISTOPH WILHELM AIGNER, Nuove poesie d'amore

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Christoph Wilhelm Aigner (Wels, 18 novembre 1954), poeta austriaco scoperto da Erich Fried, è traduttore dall’italiano e dal medio-alto tedesco. Oltre alle raccolte poetiche, ha scritto il racconto “Anti-Amor”.


venerdì 27 giugno 2025

Sogni di un sogno


JAIME GIL DE BIEDMA

GIORNI DI PAGSANJÁN

Come i sogni, al di là
dell'idea di tempo,
sogni di un sogno, vi trattengo,
giorni di Pagsanján.

Nel caldo, dietro il boschetto,
il fiume batte ancora
screziato, come un rettile.
E nell'atmosfera oscura

sotto gli alberi in fiore
- lucidi, bagnati ,
quando facevamo il bagno di notte -
i nostri corpi.

(da Moralità, 1966)

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Il ricordo assume in questi versi del poeta spagnolo Jaime Gil de Biedma un tono di sensualità, evocata grazie all'atmosfera e ai suoni. È memoria di un luogo, Pagsanján, località delle Filippine adagiata su una splendida laguna, e nostalgia di un corpo.


PAGSANJÁN - FOTOGRAFIA © SHEILA MAE PELAUSA

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  LA FRASE DEL GIORNO  

E ti volgi verso me, / sorridendomi. Io penso / a come è passato il tempo, / e ti ricordo così.
JAIME GIL DE BIEDMA, Moralità

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Jaime Gil de Biedma y Alba (Barcellona, 13 novembre 1929 -  8 gennaio 1990), scrittore spagnolo, considerato uno dei più importanti poeti della seconda metà del XX secolo e della Generazione del 50. Nel suo lavoro ha fatto ricorso al colloquialismo e all'ironia per evidenziare questioni sociali ed esistenziali.


giovedì 26 giugno 2025

La magia


ROBIN MORGAN

IL MAGO E L’ASSISTENTE DEL MAGO

Mi sono fatta da asso nella manica
mi sono estratta dal cappello
mi sono piantata in mezzo al pubblico
provo come un’idiota a decifrare i trucchi –
certo non saprò mai non ingannarmi.

Il Mago e l’Assistente del Mago –
per lungo tempo sono stata entrambi.
Comparendo a inchinarmi per l’applauso
in guanti bianchi, con un sorriso e un guizzo
e facendomi quindi scomparire.

Bene, ora vi dico che ho finito
di schivare coltelli lanciati alla mia testa,
finito di star chiusa in casse anguste,
segata in mille pezzi più e più volte. Finito,
insomma, di essere l’Assistente del Mago.

D’ora in avanti, non ho bisogno di assistenti,
di attrezzi, di pubblico, di scena.
D’ora in avanti, tutto ciò che resta
è Il Mago.
Così, almeno, pensavo.

Allora ancora non sapevo
che anche con il lancio dei coltelli era per me finita
e con sorrisi, inchini, annegamenti
incatenata a testa in giù, finita
col trattenere il fiato.

Così non resta nulla, adesso, da inscenare.
Spiacente di deludervi.
A mani nude
lo capisco bene
la sola cosa che resta, da ora, è la magia.

(da Poesia n. 294 Giugno 2014 - Traduzione di Cristina Alziati e Maria Nadotti)

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Una tensione tra i vari stati dell'essere è al centro di questi versi della poetessa statunitense Robin Morgan. Tutti noi via via, con il passare degli anni e delle nostre esperienze ci siamo trovati ad essere il Mago o l'Assistente. Ma è proprio da questo intimo dissidio che si forma il nostro carattere, che si forgia la consapevolezza di noi stessi.

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IMMAGINE © WALLPAPERBAT

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Nessun microscopio vede quello che può vedere la poesia, / immagini che aleggiano lungo fasci di nervi spenti / e non lasciano traccia. Dove / sono archiviate le cose immaginate, le cose ricordate?
ROBIN MORGAN

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Robin Morgan (Lake Worth, Florida, 29 gennaio 1941), attrice, poetessa e politica statunitense. Già nota come attrice bambina nel cast principale della serie televisiva Mama (1949-1956), è divenuta poetessa, scrittrice e attivista politica di primo piano nell’ambito del movimento femminista.


mercoledì 25 giugno 2025

Nei grandi magazzini


CRISTINA PERI ROSSI

GRANDI MAGAZZINI

Nei grandi magazzini
mi gira la testa
mi sento esiliata
confondo i piani
tanti oggetti mi travolgono
Vorrei solo comprare una penna
o un pennarello
Sono al centro della Civiltà Occidentale:
qualcuno mi dia una mappa
E poi tutta quella gente felice,
immensamente soddisfatta
di avere
così pochi soldi
per così tante cose.

(da Immobilità delle navi, 1997)

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La poetessa uruguaiana Cristina Peri Rossi, che fu compagna di Julio Cortázar, si lancia in un'accusa del consumismo, fenomeno che si è venuto a costituire come una delle basi delle società industrializzate. Si sente soffocare, esattamente come quei piccoli negozi cui i grandi magazzini gradualmente tolgono il nutrimento vitale, omologando le nostre città.

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FOTOGRAFIA © SONGMOOK KWON/UNSPLASH

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Lo scopo del gioco del consumo non è tanto la voglia di acquisire e possedere, né di accumulare ricchezze in senso materiale, tangibile, quanto l'eccitazione per sensazioni nuove, mai sperimentate prima. I consumatori sono prima di tutto raccoglitori di sensazioni: sono collezionisti di cose solo in un senso secondario e derivato.
ZYGMUNT BAUMANN, Dentro la globalizzazione

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Cristina Peri Rossi (Montevideo, 12 novembre 1941), scrittrice, poetessa, traduttrice e attivista politica uruguaiana. In esilio a Barcellona dal 1972, vi ha svolto tutta la sua carriera letteraria. La sua opera, sia in prosa sia in poesia, è basata sul tema amoroso, con un linguaggio denso di allusioni e metafore.


martedì 24 giugno 2025

Viaggiare così


FERNANDO PESSOA

VIAGGIARE! PERDERE PAESI!

Viaggiare! Perdere paesi!
Essere altro costantemente,
non avere radici, per l’anima,
da vivere soltanto di vedere!

Neanche a me appartenere!
Andare avanti, andare dietro
l’assenza di avere un fine,
e l’ansia di conseguirlo!

Viaggiare così è viaggio.
Ma lo faccio e non ho di mio
più del sogno del passaggio.
Il resto è solo terra e cielo.

20 settembre 1933

(da Poesie, 1942)

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Viaggiare, perdere paesi, dice il poeta portoghese Fernando Pessoa, ovvero non appartenere a nessun luogo, ma essere cittadino del mondo, vagare senza meta e senza scopo su una strada infinita. Il viaggio allora è una continua autotrasformazione, un divenire dello stesso essere interiore.

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IOLANDA ANDRADE, "FACCIA A FACCIA"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

L’idea di viaggiare mi seduce per trasferimento, come se fosse l’idea giusta per sedurre qualcuno che non fossi io. Tutta la vasta visibilità del mondo percorre in un movimento di tedio colorato, la mia immaginazione desta: abbozzo un desiderio come chi non vuole più fare gesti, e la stanchezza anticipata dei paesaggi possibili affligge come un vento turpe, il fiore del mio cuore stagnante. E come i viaggi le letture, e come le letture tutto…
FERNANDO PESSOA, Il libro dell’inquietudine

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Fernando António Nogueira Pessoa (Lisbona, 13 giugno 1888 – 30 novembre 1935),  poeta, scrittore e aforista portoghese, considerato uno dei maggiori poeti di lingua portoghese, diede l’avvio al Modernismo nel suo paese. In poesia si scompose in varie altre personalità, contrassegnate da diversi eteronomi, ognuno con un suo stile.


lunedì 23 giugno 2025

Non per le vittorie


CHARLES REZNIKOFF

TE DEUM

Non per le vittorie
canto,
non avendone,
ma per il comune sole,
per la brezza,
per la grandezza della primavera.

Non per la vittoria
ma per il lavoro svolto ogni giorno
nel miglior modo possibile;
non per un posto sul podio
ma alla tavola comune.

(da Iscrizioni: 1944-1956, 1959)

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Il Te Deum è l'inno che i cristiani cantano come ringraziamento - generalmente il 31 dicembre per l'anno trascorso, ma recentemente è stato intonato alla conclusione del conclave per l'elezione di papa Leone XIV. Il poeta statunitense Charles Reznikoff, ebreo, lo adatta recuperandone il messaggio. Ringrazia per le piccole cose, per la mancanza di onori, esalta l'individuo più che l'uomo sociale, alla ricerca della semplicità del vivere.

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DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

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  LA FRASE DEL GIORNO  

I miei pensieri sono diventati come l'antico ebraico, / con solo due tempi verbali, passato e futuro: / ero e sarò con te.
CHARLES REZNIKOFF, Cinque gruppi di versi

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Charles Reznikoff (New York, 31 agosto 1894 – 22 gennaio 1976), poeta statunitense, noto soprattutto per le sue lunghe opere Testimony: The United States (1885–1915) e Recitative (1934–1979).  Seguì la corrente dell'Oggettivismo, che  tratta la poesia come un oggetto per consentire al poeta di guardare il mondo con chiarezza.


domenica 22 giugno 2025

Vestita di limpido giallo


GIOVANNI PAPINI

VIOLA

Viola vestita di limpido giallo,
che festa ad un tratto scoprirti
venire innanzi con grazia di ballo
di tra i ginepri e l'odore dei mirti!

La ricca estate si filtra e si dora
sopra il tuo piccolo volto rotondo;
ad ogni moto dell'iride mora
bevi nel riso la gioia del mondo.

Par che la terra rifatta stamani
più generosa, più fresca di ieri
voglia specchiarsi negli occhi silvani
tuoi, risplendenti di casti pensieri.

Al tuo venire volante s'allieta
questo mio cuore e con Dio si rimpacia,
l'arida bocca del padre poeta
torna a pregare allor quando ti bacia.

(da Pane e vino, 1926)

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Viola è la primogenita di Giovanni Papini, nata nel 1908. Qui – la poesia fu scritta a Castiglioncello nel 1924 - è una giovane ragazza e il “padre poeta” ne coglie l’allegria nel pieno dell’estate mentre lo va a chiamare nel boschetto ombroso dove lui amava rifugiarsi. Anche il vestito giallo contribuisce a dare gioia e calore a questo bozzetto, a riconciliare con la vita  il padre, allora agnostico, se non ateo, in futuro convertito al cattolicesimo.

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IMMAGINE CREATA CON IA

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Molte volte la grandezza consiste nel saper vedere le cose piccole, proprio quelle che gli imbecilli credono cose da nulla.
GIOVANNI PAPINI, Prose morali

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Giovanni Papini, noto anche con lo pseudonimo di Gianfalco (Firenze, 9 gennaio 1881 –  8 luglio 1956), scrittore, poeta e saggista italiano. Tra i fondatori delle riviste Leonardo (1903) e Lacerba (1913),  promosse lo svecchiamento della cultura e concepì la letteratura come «azione» dando ai suoi scritti un tono oratorio e dissacrante.


sabato 21 giugno 2025

Fresche sere d’estate


RAYMOND CARVER

IL MOMENTO PIÙ BELLO DELLA GIORNATA

Fresche sere d’estate.
Le finestre aperte.
Le luci accese.
La fruttiera colma.
E il tuo capo sulla mia spalla.
Questi sono i momenti più felici della giornata.

Insieme alle prime ore del mattino,
naturalmente. E quegli attimi
subito prima di pranzo.
E il pomeriggio e
le prime ore della sera.
Ma davvero adoro

queste serate estive.
Ancor più, mi sa,
di quegli altri momenti.
Il lavoro quotidiano finito.
E nessuno più che ci disturbi, adesso.
Né mai.

(da Blu oltremare, 1986 – Traduzione di R. Duranti e F. Durante)

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Alle 4.42 di questa mattina, con il solstizio, è iniziata l'estate astronomica. Belle serate, come quelle che con il suo consueto minimalismo dice di amare il poeta statunitense Raymond Carver, ma anche belle mattine e bei crepuscoli, favoriti dalla grande abbondanza di luce. Eppure, non tutti la pensano così: Jane Austen, ad esempio, che in una lettera del 1796 scrisse "Che caldo terribile soffriamo! Mi tiene in un perpetuo stato di volgarità".

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W. D. WARD, "CASA DI CAMPAGNA"

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Sarà Estate – finalmente. / Signore – con ombrellini – / Signori a zonzo – con Bastoni da passeggio – / E Bambine – con Bambole – / Coloreranno il pallido paesaggio – / Come fossero uno splendente Mazzo di fiori.
EMILY DICKINSON, Poesie

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Raymond Clevie Carver Jr. (Clatskanie, Oregon, 25 maggio 1938 - Port Angeles, Washington, 2 agosto 1988), scrittore, poeta e saggista statunitense. Maestro della narrativa breve, mette in scena gente comune, spesso disperata. La sua opera, concentrata sulla vita quotidiana, è espressa con un voluto linguaggio ordinario e minimale.


venerdì 20 giugno 2025

Prigioniero dell’universo


CARL SANDBURG

CHI SONO?

La mia testa batte contro le stelle.
I miei piedi sono sulle cime dei colli.
Le punte delle mie dita sono nelle valli o alle sponde della vita universale.
Giù nella mormorante spuma delle cose primitive protendo la mia mano e gioco con le selci del destino.
Molte volte sono stato all'inferno e son tornato.
So tutto del paradiso, poiché ho parlato con Dio.
M'imbratto nel sangue e nelle viscere del terribile.
Conosco l'ardente ratto della bellezza
E la straordinaria ribellione dell'uomo a tutte le insegne che portano scritto: «Proibito».

Il mio nome è la Verità, e io sono il più elusivo prigioniero dell'universo.

(da Poesie di Chicago, 1916)

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Chi sono io? Prova a dare risposta a questo universale dilemma il poeta statunitense Carl Sandburg. Se nella prima parte protagonista è il suo essere fisico, esploratore del mondo, in rapporto con la primigenia essenza della natura, nella seconda a prevalere è l'essere spirituale, la coscienza, consapevole dell'etica, della morale, della bellezza, ma anche delle bruttezze e delle tragedie. Chi sono? dunque. Sandburg trova la sua risposta nel verso finale: non c'è scampo, ma solo Verità.

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FOTOGRAFIA © STOCKSNAP/PIXABAY

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  LA FRASE DEL GIORNO  

Sono un idealista. Non so dove sto andando, ma sono sulla buona strada.
CARL SANDBURG

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Carl Sandburg (Galesburg, Illinois, 6 gennaio 1878 – Flat Rock, North Carolina, 22 luglio 1967), poeta statunitense. Nella sua poesia, in cui è costante il richiamo ai principi della solidarietà democratica, l’evidenza delle immagini e l'andamento discorsivo creano un linguaggio sperimentale, giocato sui contrasti e sulla vivacità della scansione.