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giovedì 19 giugno 2025

Il canto antico


PIER PAOLO PASOLINI

MI RITROVO IN QUESTA STANZA


Mi ritrovo in questa stanza 
col volto di ragazzo, e adolescente, 
e ora uomo. Ma intorno a me non muta
il silenzio e il biancore sopra i muri
e l'acque; annotta da millenni,
un medesimo mondo. Ma è mutato
il cuore; e dopo poche notti è stinta 
tutta quella luce che dal cielo
riarde la campagna, e mille lune
non son bastate a illudermi di un tempo 
che veramente fosse mio. Un breve arco 
segna in cielo la luna. Volgo il capo 
e la vedo discesa, e ferma, come 
inesistente nella stanca luce.
E così la rispecchia la campagna 
scura e serena. Credo tutto esausto 
di quel perfetto inganno: ed ecco pare 
farsi nuova la luna, e - all'improvviso -
cantare quieti i grilli il canto antico.

(Appendice I a Dal diario [1943-44], in Tutte le poesie - tomo I, a cura di Walter Siti, Mondadori, Milano, 2000)

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"Questa poesia" di Pier Paolo Pasolini scelta come traccia per l'esame di stato 2025 - dice il Ministero - "composta nei primi anni '40, rappresenta una riflessione profondamente intima e appare ancora molto lontana dal più noti componimenti civilmente impegnati dell'autore". Scelta bizzarra, considerato che si tratta di un brano "minore", neppure antologizzato, ma certamente adatta a una riflessione sulla gioventù dei maturandi, la cui età è molto vicina a quella che aveva Pasolini allora. Magari vi avranno letto una simile inquietudine, un'incertezza sul presente e sul futuro, quella sensazione di sentirsi talvolta estranei al mondo o avvolti in un abulico disinteresse. Pasolini scrisse, qualche anno più avanti: "Se la mia eterna adolescenza è una malattia, è invero una malattia assai lieta. Il lato odioso, di essa è il suo rovescio, cioè la mia contemporanea vecchiaia. In altri termini l'avidità con cui, in qualità di giovanetto, divoro le ore dedicate alla mia esistenza cosi che portandomi dietro tutto il mio tenero e lucente bagaglio di gioventù sono entrato in uno stadio di precoce  esperienza e quindi di indifferenza".

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FOTOGRAFIA.DA “FINESTRE SULL’ARTE”

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  LA FRASE DEL GIORNO  

In realtà lo schema delle crisi giovanili è sempre identico: si ricostruisce a ogni generazione. I ragazzi e i giovani sono in generale degli esseri adorabili, pieni di quella sostanza vergine dell'uomo che è la speranza, la buona volontà: mentre gli adulti sono in generale degli imbecilli, resi vili e ipocriti (alienati) dalle istituzioni sociali, in cui crescendo, sono venuti a poco a poco incastrandosi.
PIER PAOLO PASOLINI, Le belle bandiere. Dialoghi 1960-65

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Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975), poeta, sceneggiatore, attore, regista, scrittore e drammaturgo italiano. Culturalmente versatile, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi anche come pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista.


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