EUGÉNIO DE ANDRADE
ROMA
Era d'estate, nel tardo pomeriggio,
come Adriano, Virgilio o Marco Aurelio
entravo a Roma lungo la Via Appia,
e attraverso Antinoo e tutto l'amore della terra,
giuro di aver visto la luce trasformarsi in pietra.
(da Scrittura della terra, 1974)
.
La suggestione di Roma colpisce particolarmente i turisti stranieri, non abituati alla bellezza sopravvissuta alla Storia: il poeta portoghese Eugénio De Andrade, con il bagaglio della grandezza degli imperatori e dei poeti e filosofi latini, entra nella Città Eterna come colpito dalla Sindrome di Stendhal.
JOHN LINTON CHAPMAN, “VIA APPIA”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il fascino di Roma è "Roma".
LELLO BERSANI, intervisteromane.net, 11 giugno 2000
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Eugénio de Andrade, pseudonimo di José Fontinhas Rato (Póvoa do Atalaia, 19 gennaio 1923 – Porto, 13 giugno 2005), poeta e scrittore portoghese, tradusse García Lorca, Borges, Saffo e Ritsos. Della sua opera José Saramago disse che è una "poesia del corpo cui si arriva attraverso una depurazione continua”.

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