JOAN MARGARIT
VIAGGIO
Ti penso su un treno
fermo alla stazione
di una città in cui non sono mai stato.
È una stazione con banchine stanche.
Dal crepuscolo difficile.
Immagino di essere un passeggero.
di quelli che scendono qui. Immagino
che mi stai aspettando in un'altra casa.
Fuori tempo, sognare diventa desolato.
Il treno parte e passa accanto ad alcune case
vicino ai binari. Dietro una finestra illuminata
distinguo un interno: è un istante
con il vago sospetto di alcune vite.
Non so molto altro
di ciò che abbiamo sempre chiamato il nostro amore.
(da Misteriosamente felice, 2008)
.
Un amore della memoria, una fantasia della breve durata di una sosta forzata in una stazione dove non si deve scendere e che neppure si conosce. Quel pensiero - "il nostro amore" nato, perduto, sognato, combattuto - accompagna il poeta catalano Joan Margarit. Quando il treno riparte e scorge una finestra illuminata in una casa oltre la ferrovia, per un attimo vede il bagliore di quello che sarebbe potuto essere e non è, quella vita di coppia, quel ménage.
IMMAGINE CREATA CON IA
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LA FRASE DEL GIORNO
Tutti portiamo / un'oscura platea dentro di noi / e ascoltiamo in silenzio questa storia / di seduzione senza speranza. / Amare è essere distanti.
JOAN MARGARIT, Le ragioni del lupo
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Joan Margarit i Consarnau (Sanaüja, 11 maggio 1938 – Sant Just Desvern, 16 febbraio 2021), poeta e architetto catalano. Si definiva poeta bilingue catalano/castigliano, disdegnava le correnti poetiche e considerava il poeta "l’essere più realista e più pragmatico perché beve dalla realtà”.

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