CHARLES SIMIĆ
ADESSO TOCCA A ME CONFESSARE
Un cane che cerca di spiegare in una poesia perché abbai,
ecco chi sono, caro lettore!
Stavano per buttarmi fuori dalla biblioteca a pedate,
ma li ho avvertiti,
il mio padrone è invisibile e onnipotente,
Eppure continuavano a trascinarmi fuori, per la coda.
Nel parco gli uccelli parlavano liberamente dei loro fastidi.
Su una panchina vidi una vecchia
che si tagliava i bianchi riccioli con forbici immaginarie,
contemplandosi in uno specchietto.
Non dissi niente allora.
Ma quella volta rimasi buttato sul pavimento,
masticando una matita.
sospirando di tanto in tanto,
ringhiando pure a una presenza esterna
cui non riuscivo a dare un nome.
(da Club Midnight, Adelphi, 2003 - Traduzione di Nicola Gardini)
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Charles Simić, poeta serbo naturalizzato statunitense - grazie alla sua fervida immaginazione - mostra spesso il suo lato più leggero, la sua vocazione all'assurdo: questo autoritratto in forma di cane ci fa forse sorridere, ma strappa anche una profonda riflessione sul significato stesso dello scrivere.
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FOTOGRAFIA © GEORGE HODEN/PDP
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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia è davvero una scena comica in cui tu, chiunque tu sia, fingi di avere il controllo, ma in realtà chi parla è in balia di cose che sono completamente fuori dal suo controllo. Ma finge di avere il controllo.
CHARLES SIMIĆ, The Paris Review, 19 gennaio 2023
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Charles Simić, vero nome Dušan Simić (Belgrado, 9 maggio 1938 – Dover, New Hampshire, 9 gennaio 2023), poeta statunitense di origine serba. Iniziò la propria carriera nella prima metà degli anni settanta con uno stile letterario minimalista, nel tempo divenuto sempre più riconoscibile. Nel 1990 è stato insignito del Premio Pulitzer per la poesia.
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