giovedì 14 novembre 2024

Le traiettorie feline


JOAQUÍN GIANNUZZI

ATLETA ALLA TRAVE

Il cervello si nasconde ma determina
le traiettorie feline del corpo
spostando il baricentro,
un pendolo teso
in un’area elastica e aerea.
Trattenendo il respiro
nell’ombra seguiamo
la cerimonia culturale del corpo
al centro della luce,
librato in sé stesso,
come linee di forza che eseguono
una coreografia creata
per la  sua struttura. Vediamo
come le vivaci sollecitazioni dei muscoli
trattengano l'energia
per tendere l'arco
e descrivere un agile cerchio
il cui centro è la mano
e poi un altro per ciascun piede.
Fino a che tutto l’insieme si stacca
dall’attrezzo, dal suo punto
di riferimento e ruota
sul suo asse orizzontale per ritornare a terra
nella rapida parabola finale.
Un’ovazione e cade come un gatto.

(da Principi d’incertezza, 1980)

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In Giochi olimpici, altra poesia della raccolta Principi d’incertezza, il poeta argentino Joaquín Giannuzzi scrive: “Davanti al mio pesante scheletro intellettuale / schiacciato al pianeta come un morto ben educato, / la piccola atleta salta, lucidando / in ogni giro spaziale / la sua scintilla di raffinata materia”. Ad affascinarlo è quella leggerezza che però è espressa dalla forza muscolare, capace di tramutare la potenza in grazia.

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FOTOGRAFIA © MARTIN RULSCH/WIKIPEDIA

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Non aggiungere. Non distorcere. / Non cambiare / la musica del luogo. / La poesia è ciò che si vede.
JOAQUÍN GIANNUZZI, Segni di una causa personale

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Joaquín O. Giannuzzi (Buenos Aires, 29 luglio 1924​ - Campo Quijano, 26 gennaio 2004), poeta e giornalista argentino. La sua poesia descrive il mondo reale, un mondo dove il senso drammatico della vita acquista consistenza e gli oggetti rivelano la dote centrale della loro nudità.


mercoledì 13 novembre 2024

Luogo di meraviglie


XULIO LÓPEZ VALCÁRCEL

INVITO AL VIAGGIO 

I

Splendido
sole tra i pini.

Invito. Richiamo.
Il tempo ferma il suo assedio.

Luce inarticolata
che mi trafigge.

Tramonto del mondo.
Grigio e chiaro.
Infine, l'inizio.

Altri posti mi reclamano.


II

La brezza della sera
con un sordo mormorio,
abbraccia i nostri volti.

Ci salutiamo.

Il viaggio ci aspetta.

Altre saranno le mani,
un altro sarà il vento che
ti scompiglierà i capelli
e ti farà dormire.

Starò con la nebbia.

Dove nessuno mi sente.


III

Lecci.
Luce stanca
e pallida.

Perché non ho mai raggiunto
questo luogo di meraviglie?

Gli uccelli si incrociano.

La giornata passa
e nessuno se ne accorge.

Spazio desolato.

Qualcosa passa. Una malinconia leggera
come un'ala.

(da Memoria di agosto, 1993)

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Appena un tremore d'aria,/ tiepido pulsare di brezza, / parole tenaci / resistono commosse, / piccole fiamme / alimentate dall'amore / contro il tempo”: il viaggio del poeta spagnolo Xulio López Valcárcel si nutre di luoghi dove il sogno si mescola alla magia nella quiete del paesaggio in un'atmosfera soffusa e leggermente malinconica. Ed è un viaggio nel sé, nel tempo, nella solitudine, nell’emozione, nell’amore.


FOTOGRAFIA © PXHERE

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Gettato come un albero solitario / sento il respiro del mondo.
XULIO LÓPEZ VALCÁRCEL




Xulio Xabier López Valcárcel (Lugo, 1953), poeta e scrittore spagnolo. Laureato in Giurisprudenza presso l' Università di Santiago de Compostela, esercita la professione di avvocato giudiziario. Conosciuto soprattutto come poeta, ha preso parte ai gruppi "Cravo Hondo" e "De Amor e Desamor" e della redazione di Luzes de Galiza.


martedì 12 novembre 2024

Puoi berla davvero


MILTIÀDIS MALAKÀSIS

LA LUNA GIOCA STASERA

La luna gioca stasera
sotto il pergolato,
puoi berla davvero,
nel bicchiere.

E non tanto perché gioca
nel pergolato,
quanto perché brilla accanto
a una finestra…

(da Ore, 1903)

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Ore è il titolo della raccolta di Miltiàdis Malakàsis. Il poeta greco strappa attimi miracolosi all'eterno, e questo è già poesia. Basta una luna riflessa nei vetri di una finestra, alta su un giardino per riconoscere la bellezza dell'istante, la sua magia effimera che nel corso della notte svanirà.

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IMMAGINE © WALLHAVEN

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Per tutta la notte, / Brillò la Luna sulla terrazza. / La Luna / Era il solitario cuore della sua notte.
FOROUGH FARROKHZAD

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Miltiàdis Malakàsis, (Missolungi 1870 - Atene, 27 gennaio 1943), poeta greco. Autore di traduzioni dall'inglese e dal francese (le Stances di Jean Moréas col quale fu in rapporti di amicizia a Parigi), scrisse liriche eleganti tra il gusto parnassiano e il simbolistico, con forte influsso della poetica francese.


Pubblicato

lunedì 11 novembre 2024

Il fulgore


ADAM ZAGAJEWSKI

LA POESIA È RICERCA DEL FULGORE

La poesia è ricerca del fulgore.
La poesia è una strada regale,
che ci conduce nel punto più remoto, più in avanti, più ulteriore.
Cerchiamo il fulgore all’imbrunire, al culmine
imperante del giorno o nei cercanti comignoli dell’alba,
persino sull’autobus, a novembre,
quando poco più in là sonnecchia un vecchio prete.

Un cameriere in un ristorante cinese
scoppia a piangere e nessuno capisce il perché.
Chissà, forse anche questa è ricerca,
così come l’istante in riva al mare,
quell’istante in cui, all’orizzonte,
si manifestò un vascello desideroso di catturare,
e si sospese, fermò il proprio tempo per molto tempo.
Ma anche i momenti di profonda gioia

e gli innumerevoli momenti inquieti. Permettimi
di vedere, per poter poi aver visto, chiedo. Permettimi
di vivere fino al compimento il significato
o l’intenzione della mia durata, dico.
A sera cade una pioggia fredda.
Nelle strade e nei viali della mia città
col crepitio di un silenzio attivo e vivissimo
sotto le ceneri sta concentrata su un’opera l’oscurità.
La poesia è ricerca del fulgore.

(da Il ritorno, 2003 - Traduzione di Marco Bruno)

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Se prendiamo per assunto che “la nostra vita è ordinaria”, come la definisce in un altro verso il poeta polacco Adam Zagajewski, che la realtà materiale è il mondo del grigiore, allora la poesia è ciò che la illumina, quel bagliore che permette di avanzare verso ciò che in qualche modo la trascende.


FOTOGRAFIA © LIVEDOOR

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   LA FRASE DEL GIORNO   

La poesia chiama a una vita più alta.
ADAM ZAGAJEWSKI, Desiderio

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Adam Zagajewski (Leopoli, Ucraina, 21 giugno 1945 – Cracovia, 21 marzo 2021), poeta, scrittore e saggista polacco. Esordì nel 1972 con Komunikat. Esponente della New Wave polacca, nel 1976 aderì al Comitato per la Difesa degli Operai e la dittatura comunista gli impedì di pubblicare. Cominciò allora il suo esilio a Houston e Parigi. Tornò a risiedere a Cracovia nel 2002.


domenica 10 novembre 2024

Un arduo vetro


JORGE LUIS BORGES

SPINOZA

Le diafane mani dell’ebreo
tagliano nella penombra le lenti;
muore la sera tra paura e freddo.
(Le sere sono uguali a ogni altra sera).

Ma le mani e lo spazio di giacinto
che impallidisce il confine del Ghetto
appena esistono per l’uomo quieto
che sta sognando un chiaro labirinto.

Non lo turba la fama, che è riflesso
di altri sogni nel sogno dello specchio,
né l’amore pudico delle vergini.

Libero da metafora e da mito.
intaglia un arduo vetro: l’infinito
ritratto di Chi è tutte le sue stelle.

(da L’altro, lo stesso, Mondadori, 1998 - Traduzione di Domenico Porzio)

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Baruch Spinoza, filosofo ebreo olandese, tra i massimi esponenti del razionalismo e antesignano dell'Illuminismo, elaborò le teorie di Cartesio alla luce delle esperienze della tradizione giudaico-cristiana e della tradizione neoplatonica rinascimentale. Lo scrittore e poeta argentino Jorge Luis Borges ne è ammirato - "Qualcuno costruisce Dio nella penombra", lo dipinge così in un altro sonetto a lui dedicato. Qui si riferisce a Spinoza, che per tutta la vita portò avanti il suo lavoro di tornitore di lenti, azzardando il paragone con la sua filosofia, che consisterebbe dunque nel lucidare il diamante dell'universo.

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SAMUEL HIRSZENBERG, "IL MALEDETTO SPINOZA"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

L'amore è il mezzo attraverso il quale l'uomo può elevarsi al sommo bene.
BARUCH SPINOZA, Breve trattato su Dio, l’uomo e il suo bene

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Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo (Buenos Aires, 24 agosto 1899 – Ginevra, 14 giugno 1986), scrittore, poeta, saggista, traduttore e accademico argentino. Creatore di un genere oggi designato “borgesiano”, a definire una concezione della vita come storia, come finzione, come opera contraffatta spacciata per veritiera, come fantasia o come reinvenzione della realtà.


sabato 9 novembre 2024

La forza dietro gli sguardi


EEVA KILPI

PROPRIO QUANDO AVEVO IMPARATO A VIVERE SENZA DI LUI

Proprio quando avevo imparato a vivere senza di lui
mi passò per la testa l'idea:
a quest'uomo io non rinuncio.

E le lenzuola scoppiarono in fiori.
"Questa è la realtà", ha detto
e i sogni sono svaniti.

Tale, dunque, era la forza dietro gli sguardi
che per anni
ci eravamo educatamente lanciati.

(da Canto d’amore e altre poesie, 1972)

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Gli uomini, nelle poesie di Eeva Kilpi, sono tratteggiati in maniera piatta e incidentale - si può dire che siano come un elemento sullo sfondo, anche quando come in questo caso sono protagonisti. A risaltare è l'emozione della poetessa finlandese, capace di essere contemplativa e istintiva quasi nello stesso momento.

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FÉLIX VALLOTTON, "LA MENZOGNA"

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Una passione costante in me. Questo è esattamente il modo in cui volevo vivere. Non un attimo sprecato, un sentimento pieno, sono qui, adesso, non desidero nulla.
EEVA KILPI

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Eeva Karin Kilpi nata Salo (Hiitola, Carelia finlandese, oggi Russia, 18 febbraio 1928), scrittrice, poetessa e attivista femminista finlandese. La sua poesia è caratterizzata da un un’ironia di fondo e tratta i temi dell’esilio, delle relazioni umane e della natura.


venerdì 8 novembre 2024

Sera ventosa d’autunno


JOHN GOULD FLETCHER

SULLE RIVE DEL SUMIDA

Sera ventosa d’autunno,
Lungo il fiume grigio-verde vorticoso,
Le persone riposano come barche ferme
Tirando ansiose le loro piccole catene.
Alcune si muovono lente
Come i venti leggeri:
Marrone-blu, verde opaco, i villaggi in lontananza
Dormono sulle rive del fiume:
Le acque si scontrano e mormorano cupe.
Il brusio dei passanti,
È attutito sotto il cielo grigio e inquieto.

(da Stampe giapponesi, 1918)

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È davvero una “stampa giapponese” questa disegnata dal poeta statunitense John Gould Fletcher: c’è tutto quello che teorizza l’Imagismo, la corrente cui appartenne, ovvero la precisione e l’immediatezza delle immagini, quasi che con i suoi versi avesse scattato una fotografia a questa scena di una sera autunnale nella Tokyo di oltre un secolo fa – il Sumida è il breve fiume che attraversa la capitale giapponese.


FOTOGRAFIA DEL PONTE RYOGOKU NEL 1935 – PUBBLICO DOMINIO

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   LA FRASE DEL GIORNO   

Una campana si insinua / Nella nebbia echeggiando debolmente / I lampi pallidi e ampi / Del vibrante crepuscolo, / Oro sbiadito.
JOHN GOULD FLETCHER, Stampe giapponesi

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John_Gould_Fletcher-1927John Gould Fletcher (Little Rock, Arkansas, 3 gennaio 1886 – 10 maggio 1950), poeta imagista e critico d’arte statunitense, primo poeta del Sud a vincere il Premio Pulitzer. Tra le sue opere: Goblins e pagode (1916), Stampe giapponesi (1918), Poesie scelte (1938) e La montagna che brucia (1946).