domenica 30 settembre 2018

Un piccolo tiepido stagno


EDNA ST. VINCENT MILLAY

RIFLUSSO

Io so a che assomiglia il mio cuore
dacché hai smesso di amarmi:
come uno scoglio cavo
cinge un piccolo stagno
che gli lasciò la marea,
un piccolo tiepido stagno
che dai margini al centro si prosciuga.

(Ebb, in Second April, 1921. Da L'amore non è cieco, Crocetti, 2001 – Traduzione Silvio Raffo)

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È una poesia d’amore molto triste quella che intesse con parole semplici la poetessa statunitense Edna St. Vincent Millay. Ma, ditemi, chi non ha mai avuto il cuore infranto per amore? E la sensazione di vuoto è resa magistralmente da quel mare prosciugato ridotto ad una piccola pozza d’acqua.

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Milner

FREDERICK MILNER, “SPIAGGIA CON LA BASSA MAREA”

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LA FRASE DEL GIORNO
Non so dire come l’amore viene / e va. So solo che cantò l’estate / in me un tempo e che ora non canta più.
EDNA ST. VINCENT MILLAY, Poesie scelte




Edna St. Vincent Millay (Rockland, Maine, 22 febbraio 1892 – Austerlitz, New York, 19 ottobre 1950), poetessa e attivista femminista statunitense. Fu insignita del Premio Pulitzer per la Poesia nel 1923. Il poeta Richard Wilbur scrisse di lei che “ha scritto alcuni dei più bei sonetti del secolo”.


sabato 29 settembre 2018

Le tue mani


GUSTAVO BORGA

NELLE RADIOGRAFIE

Nelle radiografie
che mi hanno fatto

appaiono
in tutto il corpo

le tue mani

(da Bel bambino biondo, 2006)

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Che cos’è la poesia? Talvolta, come il genio celebrato in Amici miei di Monicelli, è “fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità d'esecuzione”, quella che il poeta-ferroviere argentino Gustavo Borga  coglie in questa metafora che rende “visibile” l’amore.

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X-Ray

IMMAGINE DA TWITTER

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LA FRASE DEL GIORNO
Viviamo in case diverse / ma io ascolto il suono / dei tuoi piedi nudi quando / ti alzi ogni mattina.
GUSTAVO BORGA, Pozzo di luce




BorgaGustavo Borga (Villa Nueva, 7 dicembre 1960), è un poeta argentino. Ferroviere, ha pubblicato Anatroccoli sgozzati (2002), Bel ragazzo biondo(2006), Poesia riunita (2008), Per voi NO (2010), Un puntino nero (2013), Come un cuore (2016) e Pozzo di luce (2018).


venerdì 28 settembre 2018

Questo era cielo


LUCIANO ERBA

ABITO A TRENTA METRI DAL SUOLO

Abito a trenta metri dal suolo
in un casone di periferia
con un terrazzo e doppi ascensori.
Questo era cielo, mi dico
attraversato secoli fa
forse da una fila di aironi
con sotto tutta la falconeria
dei Torriani, magari degli Erba
e bei cavalli in riva agli acquitrini.
Questo mio alloggio e altri alloggi
libri stoviglie inquilini
questo era azzurro, era spazio
luogo di nuvole e uccelli.
L'aria è la stessa: è la stessa?
sopravvivere: vivere sopra?
Non so come mi sento agganciato
la sera ha tempo di farsi più blu
da un pallido re pescatore
o, di passaggio qui in alto,
dal vero barone di Münchhausen.

(da L’ippopotamo, Einaudi, 1989)

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“Là dove c’era l’erba ora c’è una città” cantava nel 1966 Adriano Celentano. Luciano Erba invece abitava dove un tempo c’era il cielo, dove s’intersecavano i voli degli uccelli nella Milano che fu, quella dominata dai Torriani nel XIII secolo: da lassù, in quella dimora che ha rubato spazio all’azzurro, le cose appaiono diverse, da sogno, fantastiche come un inverosimile racconto del barone di Münchhausen, noto spacciatore di frottole.

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Grattacielo

FOTOGRAFIA © MICHAEL GAIDA/PIXABAY


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LA FRASE DEL GIORNO
Ho abolito la distinzione tra pavimento, pareti e soffitto. La casa non è una macchina, ma un organismo vivente, epidermide del corpo umano.
FREDERICK JOHN KIESLER




Luciano Erba (Milano, 18 settembre 1922 – 3 agosto 2010), poeta, critico letterario, traduttore del secondo Novecento, appartenente alla Quarta generazione della Linea Lombarda. Insegnò Letteratura Francese e Letterature Comparate  all’Università Cattolica di Milano.


giovedì 27 settembre 2018

Una felicità da applauso


PIERLUIGI CAPPELLO

DA QUALE PARTE TI VIENE INCONTRO FESTOSA

Da quale parte di te viene incontro festosa
questa strada data alla luce? Gli alberi
sgrondano, i lunotti sono specchi,
il riflesso di una portiera aperta e chiusa
acceca nell’aria umida; un mondo sgocciolante e bagnato ti sale
in gola e si fa respiro, prende la forma della luce
nel sole da poco scorto. È una felicità
da applauso, da palcoscenico, accesa in breve e spenta
dentro il chiarore diminuito.

Cassacco, settembre 2017

(da Un prato in pendio. Tutte le poesie 1992-2017, Bur Rizzoli, 2018)

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Il 18 settembre è uscita, edita da Rizzoli nella sua collana Bur, l’opera omnia di Pierluigi Cappello. E tra gli inediti c’è questa poesia, scritta pochi giorni prima della sua morte: è un uomo condannato sulla sedia a rotelle da un incidente in moto e colpito da una malattia incurabile ormai al suo ultimo stadio. Eppure ritrova nella luce di una giornata di settembre questa piccola felicità, come un ultimo dono che la vita abbia voluto riservargli.

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Friedland

HOWARD FRIEDLAND, “PASSEGGIATA IN TOSCANA”

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LA FRASE DEL GIORNO
E c’è che vorrei il cielo elementare / azzurro come i mari degli atlanti / la tersità di un indice che dica / questa è la terra, il blu che vedi è mare.
PIERLUIGI CAPPELLO, Assetto di volo




CappelloPierluigi Cappello (Gemona del Friuli, 8 agosto 1967 – Cassacco, 1º ottobre 2017), poeta italiano. La sua vita è stata gravemente segnata da un incidente stradale occorsogli quando aveva sedici anni: dallo schianto della sua moto contro la roccia uscì con il midollo spinale reciso e una perenne immobilità. Ha scritto numerose opere, anche in lingua friulana.


mercoledì 26 settembre 2018

Con la testa tra le nuvole


CARLOS PUJOL

È COME RIPETERE IL RITORNELLO

È come canticchiare il ritornello
di una vecchia canzone
andando per la strada;
con la testa tra le nuvole,
ignorando quali indizi prodigiosi
si celano nella routine,
come l’amore, che a forza di aspettarlo
un giorno finalmente arriva.

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Il poeta Carlos Pujol, barcellonese ma autore in lingua castigliana, disegna un personaggio svagato, che cammina leggero per la strada e canticchia il ritornello di una vecchia canzone: in fondo è un sognatore e quindi un poeta, che si abbandona al fatalismo e insegue l’eco di un sogno, mentre gli incantesimi delle parole conosciute gli risuonano intorno.

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Schloe

ILLUSTRAZIONE DI CHRISTIAN SCHLOE

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LA FRASE DEL GIORNO
Sbuchiamo nell’alba / come ciechi che vedono per la prima volta.
CARLOS PUJOL




Carlos Pujol Jaumandreu (Barcellona, 1936 - 16 gennaio 2012), poeta, traduttore, editore e storico della letteratura spagnolo. Insegnante di Letteratura francese all’Università di Barcellona tradusse, Balzac, Baudelaire, Simenon e Voltaire, ma anche Orwell, Emily Dickinson e Jane Austen, esordì nel 1981 con L’ombra del tempo.


martedì 25 settembre 2018

Nostro sole d’amore


DIEGO VALERI

BEL SOLE

Bel sole triste che già senti e porti
in te la notte lunga, ultimo sole
fuso nell’aria bianca del mattino,
ancora è verde la tua terra, verdi
la siepe e il prato, e la dolce collina
con le sue vigne toccate di rosso.
Ma su tutto è posata
una bruma sottile
di lontananza. Perché sei lontano
tu, nostro sole d’amore. E la sera
è già dentro al mattino,
e presto l’ombra avrà tutto il tuo cielo.

(da La sera, All'Insegna del Pesce d'Oro, 1963)

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“La concezione che Valeri ha del mondo non è affatto un concezione drammatica.  Valeri si accontenta del mondo così come si presenta, per cui preferisce sentirlo, lasciando da parte l’analisi, la prova, l’esame violento. Capire presuppone un’iniziale posizione d’umiltà e di modestia ma sempre - si badi - nell’ordine del naturale” scrive Carlo Bo. E “nell’ordine del naturale” si iscrive appieno questa poesia di Diego Valeri: una constatazione di un sole che porta all’autunno ma che si estende all’intimo sentimento, che dilaga nel vivere e nelle sue riflessioni, che malinconicamente legge in esso anche la vecchiaia e il suo inesorabile termine.

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Monet

CLAUDE MONET, “IMPRESSION: SOLEIL LEVANT”

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LA FRASE DEL GIORNO
O vita che mi segui come l’ombra, / e come l’ombra sei da me divisa.
DIEGO VALERI, Poesie




Diego Valeri (Piove di Sacco, 25 gennaio 1887 – Roma, 27 novembre 1976), poeta, traduttore e accademico italiano, fu ordinario di Letteratura Francese all’Università di Padova per oltre vent’anni, tranne nel periodo 1943-45 quando riparò in Svizzera come rifugiato politico.


lunedì 24 settembre 2018

Un bel fuoco di passione


JOSEFA PARRA

TI SPIEGO LA DIFFERENZA

Posso trascorrere la vita
a raccontare con esattezza i nei del tuo ventre,
a seguire il tuo sguardo nello specchio, ad allontanare
i tuoi fantasmi; se vuoi, essendo un po’ te.
Posso trascorrere la vita.
Ma vivere, amore, è molto più di questo;
è crescere e dormire e invecchiare con te,
litigare e scherzare, e a volte non vederci,
o certe mattine vederci come due estranei.
È la forza dell’abitudine che all’improvviso divampa
con un bel fuoco di passione e di follia.

(da Alcova dell’acqua, Quórum, 2002)

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L’amore è soprattutto passione, ma non si esaurisce in questo, né tantomeno nella sua fisicità. L’amore, come dice la poetessa spagnola Josefa Parra, è condividere la vita con l’altro, vivere assieme la medesima avventura dei giorni, litigando, scherzando, ponendosi domande, arrivando ad essere persino la routine.

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Vettriano

JACK VETTRIANO, “BETRAYAL NO TURNING BACK”, 2001

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LA FRASE DEL GIORNO
Rubiamo amore all’amore / perché non c’è più amore di quello assegnato.
JOSEFA PARRA




Josefa Parra Ramos, (Jerez de la Frontera, 7 febbraio 1965), poetessa spagnola: Laureata in Filologia, ha ricevuto il Premio Cernuda nel 2000. Il suo tema principale è l’amore, declinato nel fuoco vivo della passione e dell’erotismo, nelle braci dell’assenza e nelle ceneri della nostalgia.


domenica 23 settembre 2018

Foglie cadono


KATO SHUSON

*

Foglia cadente,
l’istante che tocca la terra
si ferma il tempo


*

Foglie cadono
senza sosta – ma perché
così veloci?

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Alle 3.54, con l’equinozio, l’emisfero boreale è entrato in autunno. Già alcune foglie secche, causate più che altro dalla siccità e dal caldo prolungatosi lungo settembre, sono trasportate dal vento. Il loro viaggio, poetico e affascinante, è protagonista di questi due haiku del poeta giapponese Kato Shuson.

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Foglia

FOTOGRAFIA © LE MINH

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LA FRASE DEL GIORNO
Autunno mansueto, io mi posseggo / e piego alle tue acque a bermi il cielo, / fuga soave d’alberi e d’abissi.
SALVATORE QUASIMODO, Oboe sommerso




kato-shusonKato Shuson (Tokyo, 26 maggio 1905 – 3 luglio 1993), nom de plume di Kato Takeo, poeta cristiano umanista giapponese. Esordì nel 1939 con la raccolta “Tuono d’inverno” cui seguirono “Il cielo dopo la neve” e “Memoria delle fiamme”.


sabato 22 settembre 2018

Tornare a me


ELSE LASKER-SCHÜLER

FUGA DAL MONDO

Io nell’immenso voglio
tornare a me,
già mi fiorisce il colchico autunnale dell’anima,
forse è già troppo tardi per tornare.

Oh, fra di voi io muoio!
perché voi mi asfissiate di voi stessi.
Vorrei tirare fili intorno a me
per mettere fine alla babele!
fuorviarvi,
confondervi,
per fuggire
verso me.

(da Ballate ebraiche e altre poesie, Giuntina, 1985 – Traduzione di Maura Del Serra)

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L’equilibrio tra l’ebbrezza dei sensi e la pace della mente è quello che andava cercando la poetessa tedesca Else Lasker-Schüler, superare quel senso di timore e di solitudine – pur assidua frequentatrice dei salotti Espressionisti dove incontrava Benn, Kraus, Loos e Trakl – per raggiungere in una visione onirica l’infinito dentro di sé: “Dove sei tu, lontana Città / dai felici profumi?”

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800px-Fugue

VASILIJ KANDINSKI, “FUGUE”, 1914

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LA FRASE DEL GIORNO
Anche negli esseri umani sono rimaste alcune piccole stelle cadenti, sebbene la maggior parte di essi se le sia lasciate sfuggire..
ELSE LASKER-SCHÜLER, Lettera a Karl Kraus, 5 luglio 1912




LaskerElse Lasker-Schüler, all'anagrafe Elisabeth Schüler (Elberfeld, 11 febbraio 1869 – Gerusalemme, 22 gennaio 1945), poetessa tedesca. Frequentò l’ambiente espressionista, i cui autori la sostennero economicamente dopo il secondo divorzio. Nel 1933, pochi mesi dopo aver vinto il Premio Kleist, emigrò a Zurigo in seguito alle minacce naziste.


venerdì 21 settembre 2018

Moniti e chiocciole


MARIO BENEDETTI

BOTTIGLIA IN MARE

“Il mare un azzardo”.
VICENTE HUIDOBRO

Affido questi sei versi alla bottiglia in mare
con la segreta speranza che un giorno
arrivi a una spiaggia quasi deserta
e un bambino la trovi e la apra
e invece di versi estragga ciottoli
e aiuti, moniti e chiocciole.

(da Vento dell’esilio, 1981)

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Questo sono stato. Una specie di bottiglia lanciata in mare. Bottiglia senza messaggio. Niente di meno niente di più” scrive il poeta uruguaiano Mario Benedetti nel Futuro del mio passato. E quel messaggio in bottiglia è la poesia, tentazione cui non si resiste, ma che soccombe davanti alla bellezza delle piccole cose. Ed è – inconsciamente – una metafora delle bottiglie che lanciamo tutti i giorni nel mare sconfinato della Rete.

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Bottiglia

FOTOGRAFIA © ATLANTIOS/PIXABAY

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LA FRASE DEL GIORNO
Dei mezzi di comunicazione / in questo mondo così codificato / da internet e altre / navigazioni / continuo a preferire / il vecchio bacio artigianale /che da sempre comunica tanto.
MARIO BENEDETTI




Mario Orlando Hamlet Hardy Brenno Benedetti-Farugia, noto come Mario Benedetti (Paso de los Toros, 14 settembre 1920 – Montevideo, 17 maggio 2009), poeta, saggista, scrittore e drammaturgo uruguaiano. Figlio di immigrati italiani, fece parte della Generazione del’45. Nel 1973 fu costretto all’esilio dal golpe militare. Rientrò nel 1983.


giovedì 20 settembre 2018

La fine dell’estate


JOHN GOULD FLETCHER

DONNA DAVANTI A UN’INFERRIATA CON UN OMBRELLO

La fine dell'estate vira in autunno:
I crisantemi sono sparsi
Sugli steccati.

Oro e vermiglio
Il pomeriggio

Aspetto qui sognando tramonti vermigli:
Nel mio cuore c’è un mezzo timore della gelida pioggia autunnale.

(da Stampe giapponesi, 1918)

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John Gould Fletcher era un poeta imagista: questa poesia che compone un ritratto di donna con poche chiare pennellate è un bell’esempio di quella corrente che all’inizio del secolo scorso si oppose al Romanticismo con l’uso di un linguaggio conciso e immediato, basato sulla precisione delle immagini.

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Frieseke

FREDERICK CARL FRIESEKE, “NEL GIARDINO”

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LA FRASE DEL GIORNO
Come  agosto finisce, la mattina / dopo una notte di pioggia si sente / (il cielo è più profondo ) che l’autunno / sta per venire; ci si guarda intorno / e non si sa che fare: tutto / è fresco, rinnovato da uno smalto / malinconico di perplessità!.
ATTILIO BERTOLUCCI, La capanna indiana




John_Gould_Fletcher-1927John Gould Fletcher (Little Rock, Arkansas, 3 gennaio 1886 – 10 maggio 1950), poeta imagista e critico d’arte statunitense, primo poeta del Sud a vincere il Premio Pulitzer. Tra le sue opere: Goblins e pagode (1916), Stampe giapponesi (1918), Poesie scelte (1938) e La montagna che brucia (1946).


mercoledì 19 settembre 2018

Una casa abbandonata


ESTELA FIGUEROA

IL MIO CORPO

In certi momenti il mio corpo mi sembra
una casa abbandonata.

E non so se sono io
o il mio fantasma
che vi è entrato
per sbaglio.

(da Maschere scelte - A cappella, 2006)

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Stanchezza fisica, psichica o anche puro e semplice mal de vivre, un momento di depressione, come ammette la poetessa argentina Estela Figueroa: “Mi sento come in un carcere, / in una piccola rete da pesca. / Quasi non mi posso muovere”. La soluzione è quella di riuscire a trovare le parole e “cominciare a cantare”.

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Woodman

FRANCESCA WOODMAN, “FROM SPACE2, PROVIDENCE 1975-76”

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LA FRASE DEL GIORNO
Chi scrive non conosce il meccanismo che si verifica nel momento in cui scrive. (…) Una volta domandarono a Hemingway come scriveva, come costruiva e rispose “Non l’ho mai pensato, se ci penso rischio di non poter più scrivere”.
ESTELA FIGUEROA, Sudestada, Ottobre 2012




estelafigueroaEstela Figueroa (Santa Fe, 12 agosto 1946), poetessa argentina. Direttrice di La Ventana e collaboratrice di El Litoral, ha pubblicato Maschere sciolte(1985), Il libro rosso di Tito (1995), Un libro su Bioy Casares (2006), e La forestiera (2007).


martedì 18 settembre 2018

Un senso


ERNST ORVIL

IL SENSO DELLA VITA

Il senso della vita, dico inquieto,
perché ci è sconosciuto?

Perché una vita che ha senso
ci sembra intollerabile.

Un senso dalla mattina
alla sera, dalla sera alla mattina.

Quindi una vita senza senso,
ha detto lei, non è una vita senza senso.

(da Estate. Poesie complete 1940-1955, 1990)

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Qual è il senso della vita? Se lo chiede il poeta norvegese Ernst Orvil, fortemente influenzato nella sua opera in versi dalla psicoanalisi di Sigmund Freud. Se l’io lirico è preso dall’inquietudine, da una sorta di negatività, la voce femminile è invece libera, capace di racchiudere in un breve paradigma il paradosso di questa realtà.

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GDK619750 Girl in Bed, 1952 (oil on canvas) by Freud, Lucian (1922-2011); 45.7x30.5 cm; Private Collection; (add.info.: Lady Caroline Blackwood (1931-96); the artist's second wife;); © The Lucian Freud Archive; PERMISSION REQUIRED TO LICENSE MORE THAN FIVE IMAGES BY THIS ARTIST IN A SINGLE PUBLICATION,REPRODUCTION PERMISSION REQUIRED – EXCEPTIONS APPLY (SEE NOTES); CANNOT BE LICENSED FOR PRINTS OR POSTERS; English,  in copyright

PLEASE NOTE: This image is protected by artist's copyright which needs to be cleared by you. If you require assistance in clearing permission we will be pleased to help you. In addition, we work with the owner of the image to clear permission. If you wish to reproduce this image, please inform us so we can clear permission for you.

LUCIAN FREUD, “RAGAZZA A LETTO”, 1952

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LA FRASE DEL GIORNO
Lo scopo della vita è vivere, e vivere significa essere consci, gioiosamente, ebbramente, serenamente, divinamente consci..
HENRY MILLER, Il giudizio del cuore




OrvilErnst Orvil (Oslo, 12 aprile 1898 - 16 giugno 1985), pseudonimo di Ernst Nilsen, poeta, romanziere e drammaturgo norvegese sull'amore e l'erotismo. È  associato al "modernismo felice" a causa dell'umorismo e della sottigliezza delle sue opere, che trattano spesso dell’amore e dell’erotismo e giocano con il linguaggio e la tradizione letteraria.


lunedì 17 settembre 2018

La cucchiaiata amara e dolce


MARIA LUISA SPAZIANI

COME ZUCCHERO

Ventiquattr'ore. Anche oggi ho inghiottito
la cucchiaiata amara e dolce. Vanno
insensibili in cielo le nubi.

Sarà dolce domani quell'amaro
e viceversa. In battaglioni fitti
come nel terzo assalto a Waterloo
si perdono i neuroni lungo il fiume
del sangue. Sarà inutile contarli.
Ricatturarli, un sogno. Giovinezza
si scioglie come zucchero.

(da I fasti dell'ortica, Mondadori, 1996)

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È sera: già il tramonto tinge di arancione le nuvole prima di svanire nel crepuscolo e nel buio di un’altra notte. La poetessa torinese Maria Lusia Spaziani trae il bilancio di un’altra giornata che è finita, consapevole che solo il tempo potrà consentire di valutare gli eventi.

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Bonnard

PIERRE BONNARD, “LA FINESTRA”, 1925

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LA FRASE DEL GIORNO
Nessuno dice mai quant’è difficile / la giovinezza. Giunti in cima al cammino / teneramente la guardiamo. In due, / forse la prima volta.
MARIA LUISA SPAZIANI, La traversata dell’oasi




Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.


domenica 16 settembre 2018

Amare come sia


JOSÉ SBARRA

IL VERBO È AMARE

Il verbo è amare
amare bene
amare male
amare come sia
però amare.
La chiave è amare
e quando tutto duole
amare con maggiore intensità
e quando tutto diventa insopportabile
amare il doppio.

(da Il malamore, 2017)

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“Quod amantem iniuria talis cogit amare magis, sed bene velle minus” diceva nel Carme 72 Catullo, vessato dai tradimenti di Lesbia/Clodia: “Queste offese costringono ad amare di più, vedi, ma con minore amore”. Il poeta argentino José Sbarra teorizza invece questa perenne fedeltà all’amore, questa sua continua necessità e addirittura in una sorta di cristiano “Porgi l’altra guancia” raddoppia l’amore di fronte alle difficoltà.

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Schloe

ILLUSTRAZIONE DI CHRISTIAN SCHLOE

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LA FRASE DEL GIORNO
Sono innamorato. È più di una droga. Troppo. È una felicità che ti passa sulla testa e ti fa piangere. È quasi insopportabile.
JOSÉ SBARRA, Plastico crudele




SbarraJosé Sbarra (Buenos Aires, 15 luglio 1950 – 23 agosto 1996), poeta argentino. Maestro, giornalista e sceneggiatore televisivo. Visse scrivendo, pensando e drogandosi, nel quartiere disagiato di San Telmo, dove morì di AIDS. Tra le sue opere: Ossessione di vivere, Piccolo cielo,Paura, io?, Non accendere la luce, Aiuto, non mi serve nulla, Plastico crudele e il postumo Il malamore.


sabato 15 settembre 2018

Il portiere caduto alla difesa


UMBERTO SABA

GOAL

Il portiere caduto alla difesa
ultima vana, contro terra cela
la faccia, a non veder l’amara luce.
Il compagno in ginocchio che l’induce
con parole e con mano, a rilevarsi,
scopre pieni di lacrime i suoi occhi.

La folla - unita ebrezza - per trabocchi
nel campo. Intorno al vincitore stanno,
al suo collo si gettano i fratelli.
Pochi momenti come questo belli,
a quanti l’odio consuma e l’amore,
è dato, sotto il cielo, di vedere.

Presso la rete inviolata il portiere
- l’altro - è rimasto. Ma non la sua anima,
con la persona vi è rimasta sola.
La sua gioia si fa una capriola,
si fa baci che manda di lontano.
Della festa - egli dice - anch’io son parte.

(da Parole, 1933-34, in Canzoniere, Vol. III, Einaudi, 1961)

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Qualche tempo fa l’amico canadese Paul commentava, a proposito di una poesia sul calcio: “Meraviglioso, straordinario paese, che sa dal calcio tirar fuori poesia!”. Ho pensato subito alle Cinque poesie sul gioco del calcio di Umberto Saba. In Goal il portiere battuto incarna una figura epica, ricorda il Galata morente visibile ai Musei Capitolini, e il rettangolo verde si trasforma in un campo di battaglia o in quello dove si svolge un torneo medievale, dove le parti contrapposte si abbandonano a emozioni diversissime: allo sconforto dei battuti si oppone la gioia di chi ha segnato – e del pubblico di casa, i tifosi della Triestina di cui Saba era un sostenitore. Anche il loro portiere, dalla parte più lontana del campo, presso l’altra porta, unisce la sua gioia a quella dei compagni senza abbandonare il suo posto.

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Coventry Telegraph

FOTOGRAFIA © COVENTRY TELEGRAPH

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LA FRASE DEL GIORNO
Il calcio è l'ultima rappresentazione sacra del nostro tempo.
PIER PAOLO PASOLINI, Saggi sulla letteratura e sull’arte




Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli (Trieste, 9 marzo 1883 – Gorizia, 25 agosto 1957), poeta italiano tra i massimi del ‘900. Di famiglia ebraica, fu avviato agli studî commerciali, e fu per lunghi anni direttore e proprietario di una libreria antiquaria a Trieste. La sua poesia, quasi intimo diario e confessione, indaga le cose ultime, la donna, l’amore, il senso atavico del dolore. La sua opera è raccolta nel Canzoniere.


venerdì 14 settembre 2018

Due solitudini


FOROUGH FARROKHZAD

COPPIA

Cade la notte
E dopo la notte, il buio
E dopo il buio
Gli occhi
Le mani
I respiri, i respiri…
E il rumore dell'acqua
Che gocciola dal rubinetto

Dopo due punti rossi
Due sigarette accese
Il tic-tac dell'orologio
Due cuori
E due solitudini

(da Un’altra nascita, 1963)

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Più di così, / sì molto più ancora / si può restare in silenzio / Per ore, / con lo sguardo immobile dei cadaveri, / si può fissare il fumo di una sigaretta / la forma di una tazza / un pallido fiore sul tappeto / un vago tratto sul muro”… Così la poetessa femminista iraniana Forough Farrokhzad aveva descritto lo stato di casalinga degli Anni ‘60. La stessa coppia è protagonista di questa scena di sesso, descritta semplicemente attraverso l’accelerare dei respiri. Ma non è amore: sono due solitudini che si uniscono senza riuscire a superare i conflitti e le emozioni di ogni giorno.

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Coppia

GICLÉE DA PINTEREST

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LA FRASE DEL GIORNO
Ogni coppia condivide un segreto, qualcosa di unico, di particolare. Se questo non c'è allora non è una vera coppia
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DAVID GROSSMAN, Qualcuno con cui correre




FarrokhzadForough Farrokhzad (Teheran, 5 gennaio 1935 – Tafresh, 13 febbraio 1967), poetessa iraniana. Sfidando le autorità religiose, espresse con fermezza sensazioni e sentimenti della situazione femminile nella società iraniana degli anni cinquanta-sessanta, contribuendo al rinnovamento della letteratura persiana del '900. Morì in un incidente stradale tornado da una visita alla madre. La sua poesia fu vietata dalla rivoluzione islamica del 1979.


giovedì 13 settembre 2018

Un amore a due


HEINZ KAHLAU

ESORTAZIONE

Quando due persone si rifugiano nel loro amore
come in un mantello che li protegga dal vento e dal tempo
e non si curano di nulla al di fuori di se stessi,
rendono cieco anche il loro amore.
Il tempo e il vento disperderanno i loro baci.
Un amore a due è sopportabile
solo se le porte che danno sul mondo
sono aperte.

(da Il flusso delle cose, 1964 - Traduzione di Gio Batta Bucciol)

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Ci sono numerose citazioni che pongono nello stesso campo l’amore e l’egoismo. La più celebre è quella del poeta francese del ‘700 Stanislas de Boufflers: “L’amore è egoismo in due”. Un po’ quello che teorizza in questi versi il poeta tedesco Heinz Kahlau: in questo caso l’amore diventa una prigione, o ancora meglio una campana di vetro in cui, quando viene a mancare l’ossigeno delle relazioni verso l’esterno (e della libertà di interagire con esso), la candela dell’amore alla fine si spegne.

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Magritte

RENÉ MAGRITTE, “GLI AMANTI”, 1928

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LA FRASE DEL GIORNO
Non si può dimenticare il tuo volto. / A volte è la vicinanza a farci dimenticare / la bellezza.
HEINZ KAHLAU, Il flusso delle cose




kahlau_heinzHeinz Kahlau (Drewitz, 6 febbraio 1931 – Greifswald, 6 aprile 2012), poeta e scrittore tedesco. È ricordato come uno dei migliori poeti lirici dell’ex DDR. Ha scritto anche canzoni, drammi e prose. Ha venduto oltre 4.000.000 di copie, la sua opera più conosciuta è la raccolta di poesie d’amore “Tu”.


mercoledì 12 settembre 2018

Tutti i luoghi


EDWARD ESTLIN CUMMINGS

L’AMORE È UN LUOGO

L'amore è un luogo
e in questo luogo di
amore si muovono
(con luminosità e pace)
tutti i luoghi

il sì è un mondo
e in questo mondo di
sì vivono
(sagacemente rannicchiati)
tutti i mondi.

(da No grazie, 1935)

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L’amore è il primo fra tutti i sentimenti, dice il poeta statunitense Edward Estlin Cummings, bizzarro tipograficamente ma molto meno poeticamente, tanto da essere un metafisico modernista. L’amore dunque contiene tutto: la vita, la meditazione, l’essere. E il sì, l’adesione, l’ottimistica visione della vita, allo stesso modo è una totalità.

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Love-Planet

IMMAGINE © WALLPAPERCAVE

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LA FRASE DEL GIORNO
Amore / conia il suo più graduale gesto, / e affila la verità a eternità.
EDWARD ESTLIN CUMMINGS, IS
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Edward Estlin Cummings,  noto anche come e.e. cummings (Cambridge, 14 ottobre 1894 – North Conway, 3 settembre 1962),  poeta, drammaturgo, scrittore e saggista statunitense. È celebre per il suo uso poco ortodosso delle maiuscole e delle regole della punteggiatura, e per il fatto di servirsi delle convenzioni sintattiche in modo avanguardista e innovativo.


martedì 11 settembre 2018

La Tessitrice e il Pastore


MARGHERITA GUIDACCI

GUADO

L’anno contiene quest’unico guado
verso di te. Ogni volta
lo trovo un poco più sommerso, l’onda
più gonfia, la corrente
più minacciosa. Eppure
io t’ho raggiunto ancora, ed ogni breve
istante che trascorro accanto a te
diviene un «sempre» e se ne nutrirà
anche il tempo deserto. Se una dura
legge c’imporrà un «mai», noi condannati
ed immobili sulle opposte rive
intrecceremo tuttavia i richiami
di un desiderio tramutato in splendore.
Così la Tessitrice ed il Pastore
si rispondono: Vega ed Altair
tra cui si snoda l’alto
stellato fiume.

(da Anelli del tempo, Edizioni Città di Vita, 1993)

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Un’unica occasione di incontrarsi nel corso dell’anno – le vacanze, la venuta di amici, un evento fissato: la poetessa Margherita Guidacci fa riferimento alla leggenda di Vega, il Pastore, e di Altair, la Tessitrice - antichi amanti che per punizione vennero trasformati in stelle e che si possono incontrare sul ponte sopra la Via Lattea una sola volta all’anno, la notte del 7 di luglio. Nel corso degli anni questo ripetersi nel tempo viene giocoforza modificandosi - e in una lettera a Tiziano Minarelli la Guidacci si rammarica, proprio a proposito di questa poesia, che “è stata intempestiva. Forse quest’anno non ci sarà nemmeno quell’unico guado, perché l‘Arcangelo non sta affatto bene e nemmeno Crystal (ormai hanno passato tutti e due la settantina)”.

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Odinet

NICOLAS ODINET, “OTTENENDO IL SUO NUMERO”

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LA FRASE DEL GIORNO
E sappi che l'affetto nell'addio / non è minore che nell'incontro. Rimane / uguale e sarà eterno. Ma diverse / sono talvolta le vie da percorrere / in obbedienza al destino.
MARGHERITA GUIDACCI, Anelli del tempo




Margherita Guidacci (Firenze, 25 aprile 1921 – Roma, 19 giugno 1992), poetessa e traduttrice italiana. Dopo la crisi del suo matrimonio, negli Anni’60, superò un decennio di grave sofferenza psichica che culminò nel ricovero in una clinica neurologica. Tra i poeti da lei tradotti John Donne, Emily Dickinson, T.S. Eliot ed Elizabeth Bishop.


lunedì 10 settembre 2018

Sulle vergini onde


BARTOLO CATTAFI

LE ROTTE BIANCHE

(Il vento è mite
dove nasce).

Andremo sulle vergini onde
butteremo i rimpianti
le tristi zavorre

seguiremo le rotte bianche
d’un albatro.

(da Poesie 1943-1979, Mondadori, 2001)

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È un giovane Bartolo Cattafi quello che scrive questi versi, vergati durante la guerra e rimasti inediti, con la speranza che gli sbarchi alleati in Sicilia dopo l’8 settembre 1943 cambiassero le sorti del conflitto. È un inno al domani, alla libertà, un invito ad abbandonarsi alla vita e seguire la propria strada, leggeri come un albatro.

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Albatros

FOTOGRAFIA DA PINTEREST

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LA FRASE DEL GIORNO
L’anima dilata / deforma questi oggetti della terra, / carica le cose d’assoluto, / altera colori, sconvolge / volumi, valori, affida / nobili poteri a corpi vili.
BARTOLO CATTAFI, L’osso, l’anima




Bartolo Cattafi (Barcellona Pozzo di Gotto, 6 luglio 1922 – Milano, 13 marzo 1979),  poeta italiano. La sua poesia spazia sui dilemmi esistenziali con sensibilità di diarista, spesso con uno sguardo metafisico dove sono protagonisti il vuoto e la solitudine. Nei suoi versi il tema del viaggio è una costante metafora del vivere.


domenica 9 settembre 2018

Un albero


GUSTAVO BORGA

SUL TETTO

Sul tetto
di casa mia
è cresciuto un albero

vi si posano gli uccelli
una donna sogna
all’ombra dei suoi rami

talvolta
i bambini
mi chiedono

e le radici?

mi tocco il petto
e rispondo

sono io

(da Per voi NO, 2010)

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“Uno è di dove si sente meglio” scrisse Luis Sepúlveda nella Frontiera scomparsa. E questo albero che sovrasta la casa del poeta argentino Gustavo Borga è la patria che nasce dal cuore, è il retaggio del sentimento, il rifugio dove gli uccelli fanno il nido, dove la sposa dorme sicura e i bambini giocano tranquilli.

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Combridge

JAMES COMBRIDGE, “IL CASTELLO SULL’ALBERO”

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LA FRASE DEL GIORNO
Se un albero scrivesse l'autobiografia, non sarebbe diversa dalla storia di un popolo.
KAHLIL GIBRAN, Sabbia e spuma




BorgaGustavo Borga (Villa Nueva, 7 dicembre 1960), è un poeta argentino. Ferroviere, ha pubblicato Anatroccoli sgozzati (2002), Bel ragazzo biondo(2006), Poesia riunita (2008), Per voi NO (2010), Un puntino nero (2013), Come un cuore (2016) e Pozzo di luce (2018).


sabato 8 settembre 2018

L’airone


ALBERTO BEVILACQUA

IL FISCHIATORE DI PALUDE

T’aspetto come il fischiatore
di palude l’airone:
sono stagioni che non fai ritorno,
eppure la stagione è questa,
sono anni che fischio e non rispondi.
Dio, che altro fiume
forse t’accoglie oppure un giorno
hai sbattuto alla nave,
alla diga, a un filo d’alta
tensione o tempesta t’ha distrutto.

(da La crudeltà, Garzanti, 1975)

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“Come il fischiatore di palude, a Po, chiama l’airone”: è un’immagine cara ad Alberto Bevilacqua visto che la ripropone nel romanzo Il curioso delle donne. Ed è facile immaginare, come quest’uomo perso tra la terra e l’acqua, tra i pioppeti, tra i canneti in attesa dell’airone, anche il poeta in perenne e vana attesa di una donna ormai persa di vista, una delle tante amate ed evocate poi come sogni o misteri.

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Airone

FOTOGRAFIA © MIROKOLA/PIXABAY

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LA FRASE DEL GIORNO
Amore, forse un tutto / del niente / di cui siamo il complicato espediente.
ALBERTO BEVILACQUA




Alberto Bevilacqua (Parma, 27 giugno 1934 - Roma, 9 settembre 2013), scrittore e regista italiano, celebre per i romanzi “La Califfa”, “Questa specie d’amore” e “Il curioso delle donne”, è stato anche sceneggiatore, giornalista e poeta. Sensualità, nostalgia e disillusione sono tra i suoi temi prediletti.


venerdì 7 settembre 2018

Come la chiocciola


ESTELA FIGUEROA

DESIDERIO

Lasciami essere come la chiocciola
che temendo di essere calpestata
di giorno si cela sotto un tetto di foglie
e di notte lascia una scia luminosa
nel cortile liso dei tuoi sogni.

(da Maschere sciolte – A cappella, 2006)

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Una poesia di basso profilo, sussurrata con timidezza: è il segno della poetessa argentina Estela Figueroa, “piccole opere, scritte nell’intimità, quasi con vergogna”. Proprio come fa la chiocciola, che di giorno si nasconde al riparo delle tenere foglie del sottobosco e la notte esce lasciando dietro di sé una miriade di stelle che il sole illuminerà il mattino dopo.

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Chiocciola

FOTOGRAFIA © PIXEL2013/PIXABAY

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LA FRASE DEL GIORNO
Un amico mi dice che noi poeti / abbiamo una rara condizione: / come i lividi compariamo dopo i colpi.
ESTELA FIGUEROA




estelafigueroaEstela Figueroa (Santa Fe, 12 agosto 1946), poetessa argentina. Direttrice di La Ventana e collaboratrice di El Litoral, ha pubblicato Maschere sciolte (1985), Il libro rosso di Tito (1995), Un libro su Bioy Casares (2006), e La forestiera (2007).


giovedì 6 settembre 2018

Un altro cerchio


CLARIBEL ALEGRÍA

CERCHI

Un altro cerchio
l'amore
che abbiamo completato
Sarà l'ultimo
a chiudersi?

(da Alterità, 2011)


L’amore è circolare: ha un suo percorso segnato lungo le curve della sua circonferenza secondo la poetessa nicaraguense Claribel Alegría: se è vero che “Tutti quelli che amo  / sono in te / e tu / in tutto quello che amo”, allora “Ogni volta che ti amo / vita e morte / sono presenti: alba / e notte / paradiso / e sepolcro”.

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Gockel

ALFRED GOCKEL, “CERCHIO D’AMORE”

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LA FRASE DEL GIORNO
Voglio essere tutto in amore / l’amante / l’amata / la vertigine / la brezza /l'acqua che riflette / e la nuvola bianca / vaporosa / indecisa / che ci copre un istante.
CLARIBEL ALEGRÍA, Ars poetica




Claribel Isabel Alegría Vides (Estelí, 12 maggio 1924 – Managua, 25 gennaio 2018), poetessa, giornalista e scrittrice nicaraguense considerata con la connazionale Gioconda Belli la maggiore esponente della Letteratura del Centro America.


mercoledì 5 settembre 2018

Le minute parole


WENDELL BERRY

COME ESSERE UN POETA

(PER MIO PROMEMORIA)

I

Trova un posto per sederti.
Siediti. Resta in silenzio.
Dovrai fare affidamento su
affetti, letture, conoscenze,
abilità – più di quante
tu ne abbia – ispirazione,
impegno, maturità, pazienza,
perché la pazienza congiunge il tempo
all’eternità. Dubita
del giudizio
di chi elogia i tuoi versi.

II

Respira con respiro incondizionato
l’aria non condizionata.
Lascia perdere i fili elettrici.
Comunica con lentezza. Vivi
una vita a tre dimensioni;
stai lontano dagli schermi.
Stai lontano da tutto ciò
che offusca il luogo in cui si trova.
Non esistono luoghi che non siano sacri;
soltanto luoghi sacri
e luoghi profanati.

III

Accogli quanto viene dal silenzio.
Fanne il meglio che puoi.
Con le minute parole che a poco a poco nascono
dal silenzio, come preghiere
riverberate verso chi prega,
componi una poesia che non turbi
il silenzio da cui è nata.

(How to be a poet, dal blog Un posto al mondo delle Edizioni Lindau - Traduzione di Vincenzo Perna)

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Le minute parole che a poco a poco nascono  / dal silenzio, come preghiere / riverberate verso chi prega”: è questa la visione poetica di Wendell Berry, il poeta-contadino statunitense: dall’armonia del silenzio immerso nella natura, “nella pace delle cose selvagge / che non si complicano la vita per il dolore che verrà” fluisce il filo della poesia.

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Wendell-Berry

WENDELL BERRY – FOTOGRAFIA DA POST AND COURIER

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LA FRASE DEL GIORNO
Ciò che la vera poesia ha sempre cercato di fare è scrollarsi di dosso le aspettative e affrontare di nuovo qualsiasi realtà ci sia da affrontare..
WENDELL BERRY, Shenandoah, Autunno 2007




Wendell Erdman Berry (Henry County, Kentucky, 5 agosto 1934), poeta, narratore e ambientalista statunitense. Dal 1965 vive in una fattoria di 50 ettari,Lane’s Landing, dove coltiva grano e cereali. La sua poesia non poteva che essere elegiaca e pastorale.