MARIO BENEDETTI
BOTTIGLIA IN MARE
“Il mare un azzardo”.
VICENTE HUIDOBRO
Affido questi sei versi alla bottiglia in mare
con la segreta speranza che un giorno
arrivi a una spiaggia quasi deserta
e un bambino la trovi e la apra
e invece di versi estragga ciottoli
e aiuti, moniti e chiocciole.
(da Vento dell’esilio, 1981)
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“Questo sono stato. Una specie di bottiglia lanciata in mare. Bottiglia senza messaggio. Niente di meno niente di più” scrive il poeta uruguaiano Mario Benedetti nel Futuro del mio passato. E quel messaggio in bottiglia è la poesia, tentazione cui non si resiste, ma che soccombe davanti alla bellezza delle piccole cose. Ed è – inconsciamente – una metafora delle bottiglie che lanciamo tutti i giorni nel mare sconfinato della Rete.
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FOTOGRAFIA © ATLANTIOS/PIXABAY
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LA FRASE DEL GIORNO
Dei mezzi di comunicazione / in questo mondo così codificato / da internet e altre / navigazioni / continuo a preferire / il vecchio bacio artigianale /che da sempre comunica tanto.
MARIO BENEDETTI
Mario Orlando Hamlet Hardy Brenno Benedetti-Farugia, noto come Mario Benedetti (Paso de los Toros, 14 settembre 1920 – Montevideo, 17 maggio 2009), poeta, saggista, scrittore e drammaturgo uruguaiano. Figlio di immigrati italiani, fece parte della Generazione del’45. Nel 1973 fu costretto all’esilio dal golpe militare. Rientrò nel 1983.
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