PIERLUIGI CAPPELLO
DA QUALE PARTE TI VIENE INCONTRO FESTOSA
Da quale parte di te viene incontro festosa
questa strada data alla luce? Gli alberi
sgrondano, i lunotti sono specchi,
il riflesso di una portiera aperta e chiusa
acceca nell’aria umida; un mondo sgocciolante e bagnato ti sale
in gola e si fa respiro, prende la forma della luce
nel sole da poco scorto. È una felicità
da applauso, da palcoscenico, accesa in breve e spenta
dentro il chiarore diminuito.
Cassacco, settembre 2017
(da Un prato in pendio. Tutte le poesie 1992-2017, Bur Rizzoli, 2018)
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Il 18 settembre è uscita, edita da Rizzoli nella sua collana Bur, l’opera omnia di Pierluigi Cappello. E tra gli inediti c’è questa poesia, scritta pochi giorni prima della sua morte: è un uomo condannato sulla sedia a rotelle da un incidente in moto e colpito da una malattia incurabile ormai al suo ultimo stadio. Eppure ritrova nella luce di una giornata di settembre questa piccola felicità, come un ultimo dono che la vita abbia voluto riservargli.
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HOWARD FRIEDLAND, “PASSEGGIATA IN TOSCANA”
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LA FRASE DEL GIORNO
E c’è che vorrei il cielo elementare / azzurro come i mari degli atlanti / la tersità di un indice che dica / questa è la terra, il blu che vedi è mare.
PIERLUIGI CAPPELLO, Assetto di volo
Pierluigi Cappello (Gemona del Friuli, 8 agosto 1967 – Cassacco, 1º ottobre 2017), poeta italiano. La sua vita è stata gravemente segnata da un incidente stradale occorsogli quando aveva sedici anni: dallo schianto della sua moto contro la roccia uscì con il midollo spinale reciso e una perenne immobilità. Ha scritto numerose opere, anche in lingua friulana.
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