HENRIK NORDBRANDT
DORMIRE FRA LE TUE BRACCIA
Dormire fra le tue braccia
è strano e bello
come essere uccellatore
imperiale in un mondo di fiaba
dove tutte le cose hanno ali
e volano avanti e indietro alla rinfusa
perché considerano divertente volare
e perché amano essere catturate
e lasciate libere di nuovo
per potersi davvero godere le ali
quelle ali purpuree e argentate
e verde smeraldo e dorate
nel fiabesco crepuscolo violetto
in cui tu giaci accanto a me
come uno storno precipitato a terra
bagnato e arruffato, con le piume
e le palpebre incollate dalla bianca colla di papavero del sonno.
(da Poesie scelte, 1981 - Traduzione di Bruno Berni)
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“Ogni tanto un turbine che ci meraviglia come ci meraviglia un giro in giostra da bambini. Ogni tanto c’è un turbine d’amore e di ebbrezza, quando ci si addormenta l’uno nelle braccia dell’altro in un letto troppo stretto e si fa colazione a mezzogiorno perché ci si è amati fino a tarda notte” scrive Guillaume Musso. Ha parole più poetiche per definire la stessa emozione Henrik Nordbrandt: dormire abbracciati all’amata è penetrare in un mondo di fiaba, allacciati nella dolcezza del sonno che si trasforma in sogno, nell’assenza di difese che questo comporta.
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GORDON IRVING, “AMANTI ADDORMENTATI”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il mio cuore sarà il tuo rifugio, E le mie braccia saranno la tua casa.
MARIANNE WILLIAMSON
Henrik Nordbrandt (Fredericksberg, 21 marzo 1945), poeta, scrittore e saggista danese, debuttò nel 1966 con Poesie. La sua lirica raffinata riflette i temi del Mediterraneo (Italia, Grecia e Turchia) dove soggiorna a lungo assorbendone colori, suoni e paesaggi, sulla passione erotica e l’assenza dell’amata.
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