giovedì 20 settembre 2018

La fine dell’estate


JOHN GOULD FLETCHER

DONNA DAVANTI A UN’INFERRIATA CON UN OMBRELLO

La fine dell'estate vira in autunno:
I crisantemi sono sparsi
Sugli steccati.

Oro e vermiglio
Il pomeriggio

Aspetto qui sognando tramonti vermigli:
Nel mio cuore c’è un mezzo timore della gelida pioggia autunnale.

(da Stampe giapponesi, 1918)

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John Gould Fletcher era un poeta imagista: questa poesia che compone un ritratto di donna con poche chiare pennellate è un bell’esempio di quella corrente che all’inizio del secolo scorso si oppose al Romanticismo con l’uso di un linguaggio conciso e immediato, basato sulla precisione delle immagini.

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Frieseke

FREDERICK CARL FRIESEKE, “NEL GIARDINO”

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LA FRASE DEL GIORNO
Come  agosto finisce, la mattina / dopo una notte di pioggia si sente / (il cielo è più profondo ) che l’autunno / sta per venire; ci si guarda intorno / e non si sa che fare: tutto / è fresco, rinnovato da uno smalto / malinconico di perplessità!.
ATTILIO BERTOLUCCI, La capanna indiana




John_Gould_Fletcher-1927John Gould Fletcher (Little Rock, Arkansas, 3 gennaio 1886 – 10 maggio 1950), poeta imagista e critico d’arte statunitense, primo poeta del Sud a vincere il Premio Pulitzer. Tra le sue opere: Goblins e pagode (1916), Stampe giapponesi (1918), Poesie scelte (1938) e La montagna che brucia (1946).


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