venerdì 28 settembre 2018

Questo era cielo


LUCIANO ERBA

ABITO A TRENTA METRI DAL SUOLO

Abito a trenta metri dal suolo
in un casone di periferia
con un terrazzo e doppi ascensori.
Questo era cielo, mi dico
attraversato secoli fa
forse da una fila di aironi
con sotto tutta la falconeria
dei Torriani, magari degli Erba
e bei cavalli in riva agli acquitrini.
Questo mio alloggio e altri alloggi
libri stoviglie inquilini
questo era azzurro, era spazio
luogo di nuvole e uccelli.
L'aria è la stessa: è la stessa?
sopravvivere: vivere sopra?
Non so come mi sento agganciato
la sera ha tempo di farsi più blu
da un pallido re pescatore
o, di passaggio qui in alto,
dal vero barone di Münchhausen.

(da L’ippopotamo, Einaudi, 1989)

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“Là dove c’era l’erba ora c’è una città” cantava nel 1966 Adriano Celentano. Luciano Erba invece abitava dove un tempo c’era il cielo, dove s’intersecavano i voli degli uccelli nella Milano che fu, quella dominata dai Torriani nel XIII secolo: da lassù, in quella dimora che ha rubato spazio all’azzurro, le cose appaiono diverse, da sogno, fantastiche come un inverosimile racconto del barone di Münchhausen, noto spacciatore di frottole.

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Grattacielo

FOTOGRAFIA © MICHAEL GAIDA/PIXABAY


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LA FRASE DEL GIORNO
Ho abolito la distinzione tra pavimento, pareti e soffitto. La casa non è una macchina, ma un organismo vivente, epidermide del corpo umano.
FREDERICK JOHN KIESLER




Luciano Erba (Milano, 18 settembre 1922 – 3 agosto 2010), poeta, critico letterario, traduttore del secondo Novecento, appartenente alla Quarta generazione della Linea Lombarda. Insegnò Letteratura Francese e Letterature Comparate  all’Università Cattolica di Milano.


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