MARIO TREJO
PARTIRE, ARRIVARE
Anche qui si voleva fuggire,
lasciare tutto,
riprendere il silenzio, distruggere una sorgente copiosa,
trascurare ancora qualcos'altro.
Ma molti anni hanno attraversato questa poesia,
con morti e orgasmi,
amori e guerre, solitudine e dittatori.
Il tempo è una pazienza,
fortemente sentita
ed elastica.
Non c'è più tempo da perdere
con miti e malinconie.
Non è il tempo di sprecare.
(da L'uso della parola, 1999)
.
"Scrivo sotto dettatura. / Non chiedo scusa. / C'è poco tempo. / Da un momento all'atro / da un uomo all'altro": Mario Trejo ravvisa la necessità del poeta di riconoscersi "turista metafisico", di raccontare quello che il tempo gli permette, ben sapendo che il tempo, oltre a essere limitato, ha anche la cattiva abitudine di fuggire, anche quando siamo noi a credere di sfuggirgli. È quindi necessario che ne facciamo buon uso.
.
MIHAI CRISTE, "IL NAUFRAGIO DEL TEMPO"
.
LA FRASE DEL GIORNO
Contro l'ascia irreparabile del tempo / posso brandire solo queste parole / questa ostinazione di anni e distanze / che si chiama poesia.
MARIO TREJO, L’uso della parola
.
Mario César Trejo (Buenos Aires, 13 gennaio 1926 – Rosario, 14 maggio 2012), poeta, giornalista, drammaturgo e librettista argentino. Voce del desiderio di libertà dell’America Latina e del suo lato più sensuale, portò in giro per il mondo la sua personalità variegata. Intervistò Che Guevara e Salvador Allende, Yasser Arafat e Ben Gurion. Collaborò con Astor Piazzolla, che mise in musica alcune delle sue poesie.
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