JORGE GUILLÉN
QUELLE ESTATI
Lente estati dell'infanzia
Con la montagna e il mare, con ore tranquille,
Ore distese sulle spiagge
Tra i giochi della sabbia,
Quando l'aria più ampia e libera
Non assorbe mai nulla che muoia,
E le gioie si approfondiscono
Alla luce di una vacanza senza tregua,
Il futuro non ha fine,
La vita è un lusso e scorre molto lentamente.
(da Clamore, 1957)
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Il tempo illimitato dell'infanzia, quell'età dell'oro fatta di spensieratezza e di esplorazioni, quelle estati lunghe fatte di sole e di noia, di mare e di giochi: il poeta spagnolo Jorge Guillén riesce a catturare con poche parole quel periodo in cui cominciano a formarsi i nostri ricordi.
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JACQUES DEVAUX, "BAMBINI ALLA SPIAGGIA"
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LA FRASE DEL GIORNO
L'infanzia è la massima operosità perché occupata a scoprire il mondo e svariarselo.
CESARE PAVESE, Il mestiere di vivere
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Jorge Guillén Álvarez (Valladolid, 18 gennaio 1893 – Malaga, 6 febbraio 1984), poeta e scrittore spagnolo, membro della generazione del '27. Considerato iniziatore della poesia pura assommando le esperienze di Jiménez, Valéry e Mallarmé, compose liriche con un'acuta attenzione formale, giungendo a uno stile incisivo, che suscita immagini attraverso una sintassi allusiva e musicale.

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