SERGEJ A. ESENIN
NON VAGHEREMO PIÙ
Non vagheremo più, non schiacceremo più tra gli arbusti
le bietole rosse, non cercheremo più le tracce...
Col fascio dei tuoi capelli d'avena
per sempre sei svanita dai miei sogni.
Tenera, bella, e col vermiglio
colore delle bacche sulla pelle,
eri simile a un crepuscolo rosa.
E come neve, candida e abbagliante.
Sono appassiti i chicchi dei tuoi occhi,
il tuo nome s'è dissolto come una musica,
ma è rimasto tra le pieghe gualcite dello scialle
l'aroma di miele delle mani innocenti.
Nell'ora silenziosa, quando l'alba sul tetto
come un gatto con la zampa si lava la bocca,
odo dolcemente parlare di te
le canne acquatiche che conversano col vento.
Ah mi sussurri pure la sera blu
che tu eri una canzone e un sogno.
Chi inventò la tua flebile figura
ha toccato con le mani un luminoso mistero.
Non vagheremo più, non schiacceremo più tra gli arbusti
le bietole rosse, non cercheremo più le tracce...
Col fascio dei tuoi capelli d'avena
per sempre sei svanita dai miei sogni.
(da Poesie, 1940 – Traduzione di Olga Resnevic Signorelli e F. Matacotta)
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È una canzone del ricordo doloroso questa poesia di Sergej A. Esenin: “Io lo ricordo, amata, io lo ricordo, / Lo splendore dei tuoi capelli; / Non fu allegra vicenda, né leggera, / Per me l'abbandonarti”. Ma va oltre la vicenda personale: quello del poeta russo non è solo il rimpianto di un amore, è la nostalgia per un’epoca che non tornerà mai più, per quella Russia tradizionale e leggendaria sparita con la Rivoluzione del 1917.
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BEN KELLEY, “SUNRISE COMPROMISE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il rimpianto è un riconoscimento di qualche cosa di buono che c'è nella vita.
GUSTAVE FLAUBERT, Lettere
Sergéj Aleksándrovič Esénin (Konstantinovo, 3 ottobre 1895 – Leningrado, 28 dicembre 1925), poeta russo imagista. Nato da una famiglia contadina, le sue poesie furono influenzate dal folklore russo. Nel 1922 sposò la ballerina statunitense Isadora Duncan, da cui divorziò nel 1924. L’anno seguente fu trovato morto in un albergo di Leningrado forse suicida forse ucciso da agenti della polizia sovietica.
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