DULCE MARÍA LOYNAZ
POESIA LVII
Non ti nomino; però sei in me come la musica nella gola dell’usignolo
anche se non sta cantando.
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POESIA LVIII
Sono piegata sul tuo ricordo come la donna che ho visto
nel pomeriggio lavare nel fiume.
Ore e ore in ginocchio, china fino alla vita
sul fiume nero della tua assenza.
(da Poemas sin nombre, 1953)
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Due brevi poesie di Dulce María Loynaz, poetessa cubana: è ancora l’assenza dell’essere amato a colpire come un maglio. Quello che meraviglia è la forza con cui sa percuotere l’anima, dolorosamente certa ma anche con un’intensità forse superiore a quella che la presenza dell’amato saprebbe generare. Ed è meravigliosa l’immagine ormai inconsueta, relegata nei secoli passati, della donna che sfrega i panni sulla riva del fiume: rende l’ossessione di quel ricordo, di quella nostalgia.
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JACK VETTRIANO, “IN THOUGHTS OF YOU”
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LA FRASE DEL GIORNO
Le ore di assenza di un amante sono centosessanta volte più lunghe delle ore dell'orologio.
WILLIAM SHAKESPEARE, Otello
Dulce María Loynaz (L'Avana, 10 dicembre 1902 – 27 aprile 1997), scrittrice e poetessa cubana. Il suo romanzo Giardino (1951) fu precursore del Realismo magico sudamericano. Figlia del generale Enrique Loynaz del Castillo, dopo la Rivoluzione cubana si isolò dalla vita sociale ma non volle abbandonare l’isola. Ottenne il Premio Cervantes nel 1992.
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