ELÍAS NANDINO
DENTRO DI ME
Con gli occhi
affacciati lassù alla notte
contemplo le stelle
e, dentro di me,
nel fiume inesauribile del mio sangue,
le sento e le scopro
riflesse,
luminose e profonde,
come se la mia anima fosse
lo stesso cielo
dove stanno ardendo.
(da Eternità della polvere, 1970)
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La notte è uno dei temi principali del poeta messicano Elías Nandino: e come dargli torto, leggendo questi versi? La notte è un mistero insoluto, ci pone di fronte alla grandezza dell’universo accendendo milioni di stelle nel buio: fermarsi a guardarle pone domande, alimenta riflessioni profonde, ci mette piccoli piccoli davanti all’infinito e forse riusciamo a strapparne un minuscolo frammento se ci sentiamo parte di esso.
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IMMAGINE © WALLCHAN
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LA FRASE DEL GIORNO
La notte rimuove l'abituale sensazione di una vita comunitaria; quando non brilla luce, né si ode più voce umana, chi ancora veglia prova un senso di solitudine, e si vede isolato e affidato a se stesso.
HERMANN HESSE, Bella è la gioventù
2 commenti:
proseguendo la riflessione da Nandino a Hesse mi vien da dire che il giorno ci pone più in una condizione di essere attivi, mentre la notte lascia che sia l'esplorazione del pensiero a muoversi. la solitudine della notte pone noi come soggetti della nostra riflessione e sembra che riconosce sé stessi, sia frammentario come i puntini bianchi nel nero cielo.
marco.
riflessione totalmente condivisibile: il giorno è dispersivo, come un rigagnolo d'acqua che va in tanti rivoli, la notte è un fiume tranquillo
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