EUGENIO MONTALE
CORNO INGLESE
Il vento che stasera suona attento -
ricorda un forte scotere di lame -
gli strumenti dei fitti alberi e spazza
l'orizzonte di rame
dove strisce di luce si protendono
come aquiloni al cielo che rimbomba
(Nuvole in viaggio, chiari
reami di lassù! D'alti Eldoradi
malchiuse porte!)
e il mare che scaglia a scaglia,
livido, muta colore
lancia a terra una tromba
di schiume intorte;
il vento che nasce e muore
nell'ora che lenta s'annera
suonasse te pure stasera
scordato strumento,
cuore.
(da Ossi di seppia, Carabba, 1928)
.
Questa è una delle prime poesie scritte da Eugenio Montale: salta all’occhio prima ancora del testo il gioco musicale di iterazioni, di rime interne ed esterne. Non a caso critici come Romano Luperini evocano l’impressionismo di Debussy. Davanti al mare, in una giornata ormai al tramonto, il vento sembra suonare strumenti musicali e rovesciare la luce in una armonica sinfonia che il poeta amerebbe trovare anche nel suo cuore smarrito.
.
FOTOGRAFIA © TONIO DI CARLO/PXHERE
.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Il mondo esiste... Uno stupore arresta / il cuore che ai vaganti incubi cede, / messaggeri del vespero: e non crede / che gli uomini affamati hanno una festa.
EUGENIO MONTALE, Ossi di seppia
Nessun commento:
Posta un commento