martedì 19 marzo 2019

Portami ancora per mano


MARIA LUISA SPAZIANI

PAPÀ, RADICE E LUCE

Papà, radice e luce, portami ancora per mano
nell’ottobre dorato del primo giorno di scuola.
Le rondini partivano, strillavano:
fra cinquant’anni ci ricorderai.

(da I fasti dell’ortica, Mondadori, 1996)

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Che se ne sia andato o che ci sia ancora accanto, anziano e stremato dal vivere, o semplicemente immerso nella sua serena maturità, credo che tutti quanti vorremmo essere ancora bambini e farci portare per mano dal papà, lasciarci guidare con dolcezza in quella strada di sole del primo giorno di scuola, come la poetessa torinese Maria Luisa Spaziani. Siamo chi ricorda adesso, siamo chi si è trovato invischiato nella trama del tempo e magari ora anziché essere accudito dal padre deve assisterlo in un rovesciamento di ruoli. Ma la meraviglia della poesia è di potersi addentrare con identica emozione nel paradiso del ricordo.

E allora, ricordatevi del vostro papà oggi, nel giorno dedicato alla sua festa, in onore di San Giuseppe: dedicategli un pensiero o, se come me avete ancora la fortuna di poterlo afre direttamente, rivolgetegli un sorriso e fategli gli auguri.

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FOTOGRAFIA © AZCENTRAL

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LA FRASE DEL GIORNO
La saggezza del padre è il più grande ammaestramento per i figli.
DEMOCRITO




Maria Luisa Spaziani (Torino, 7 dicembre 1922 – Roma, 30 giugno 2014), poetessa italiana formatasi nel clima postermetico di chiara ascendenza montaliana. La sua poesia è venuta via via distendendosi dal mottetto o epigramma a forme narrativo-discorsive.


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