ADRIANA IERODIAKONOU
IL VIAGGIO
Abbiamo camminato per molti anni
ma ancora non abbiamo incontrato il mare.
Del dolore abbiamo fatto un risveglio del desiderio, un percorso,
anche se continuiamo ad andare per la pianura di terra bianca.
Volano senza indugio le rondini verso giorni verdi.
Noi abbiamo camminato per tanti anni
e il mare ci ha dimenticato
e si è trasformato in una parola.
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È in cammino verso la Terra promessa la poetessa cipriota Adriana Ierodiakonou, verso quel mare ("Thálassa! Thálassa!" "Θάλαττα! θάλαττα) che è salvezza nell’Anabasi di Senofonte, ritrovatosi generale sul cammino e ossessionato dall’arrivo al Ponto Eusino. Quel mare ha l’ossessione del desiderio non realizzato, dell’essere che ancora non si è manifestato ed è solamente parola.
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GIUSEPPE PELLIZZA DA VOLPEDO, “IL QUARTO STATO”
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LA FRASE DEL GIORNO
Quello che rimane è più / di quello che ci lascia / come il nulla è molto e il poco è niente / e i cilindri macinano il momento / nella più bella delle foglie.
ADRIANA IERODIAKONOU
LA FRASE DEL GIORNO
Quello che rimane è più / di quello che ci lascia / come il nulla è molto e il poco è niente / e i cilindri macinano il momento / nella più bella delle foglie.
ADRIANA IERODIAKONOU
Adriana Ierodiakonou (Nicosia, 1952), poetessa cipriota. Laureata in Biochimica a Oxford, ha lavorato come corrispondente da Atene per il Financial Times e la BBC. Il colpo di stato del 1974 e l’invasione turca di Cipro gettano un’ombra cupa e malinconica sulla sua poesia.
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