RAFFAELE CARRIERI
UN ANGELO MI GUARDA
Ho un angelo che mi guarda
dietro la spalla stanca,
un angelo senza bilancia
che non pesa la mia giornata.
Un angelo che non mi condanna
quando la rosa ferisco
quando fuggo la speranza
quando batto la fronte
sulla pietra del disinganno
quando inganno la morte
con rondini di carta.
Ho un angelo che mi salva
dietro la spalla stanca.
(da La giornata è finita, Mondadori, 1963)
.
“Avvertire la presenza di un angelo è come sentire il vento tutto intorno a te. Non riesci effettivamente a vedere il vento, ma lo senti, e sai che è lì” scrisse Bernardino da Chiaravalle. L’angelo comprensivo che sta dietro le spalle di Raffaele Carrieri ha la voce delicata della propria coscienza, invisibile come il vento, ma come il vento presente, simile all’angelo buono di Rafael Alberti, “quello che amavo. / Senza graffiare i venti, / senza ferire foglie o agitare cristalli. / Quello che ai suoi capelli / legò il silenzio. / Per scavarmi nel petto, senza farmi male / di luce dolce una riva / e render navigabile la mia anima”.
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RAFAL OLBINSKI, “THE TURN OF THE SCREEN”
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LA FRASE DEL GIORNO
I nostri atti sono i nostri angeli, buoni o cattivi, le fatali ombre che ci camminano accanto in silenzio.
BEAUMONT & FLETCHER
Raffaele Carrieri (Taranto, 23 febbraio 1905 – Pietrasanta, 14 settembre 1984), scrittore e poeta italiano. A quattordici anni abbandonò la città natale e viaggiò imbarcandosi come marinaio su bastimenti mercantili. Tornato in Italia fu per due anni gabelliere a Palermo. ”La mia poesia è tutta autobiografica; ispirata a fatti realmente accaduti, a viaggi, a soggiorni in paesi stranieri” scrisse di sé.
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