ALAÍDE FOPPA
LA PELLE
È così fragile la trama
che la lacera una spina,
così vulnerabile
che la brucia il sole,
così sensibile
che il freddo la fa rabbrividire.
Però la mia pelle sottile
percepisce
la dolce varietà
delle carezze,
e il mio corpo senza di essa
sarebbe una piaga nuda.
(da Elogio del mio corpo, 1970)
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La poetessa guatemalteca Alaíde Foppa, sull’onda dei Blasons du corps féminin dal sapore petrarchesco diffusi tra Medioevo e Rinascimento, pubblicò nel 1970 Elogio del mio corpo: tra le varie parti dell’anatomia ecco allora la pelle, con quella sua sensibilità che talora ferisce e talora invece dà piacere.
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FOTOGRAFIA DA TWITTER
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LA FRASE DEL GIORNO
Mi nascondo / nelle parole / per coprire / la mia nudità?
ALAÍDE FOPPA, Parole e tempo
Alaíde Foppa Falla (Barcellona, Spagna, 22 marzo 1914 – Città del Guatemala, 19 dicembre 1980), poetessa, scrittrice e traduttrice guatemalteca. Esule in Messico, vi fondò la rivista femminista Fem. Tornata in Guatemala per rinnovare il passaporto dopo l’assassinio del figlio, guerrigliero nella EGP, fu rapita in pieno giorno dai corpi paramilitari e presumibilmente assassinata.
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