lunedì 10 maggio 2021

Mirino e otturatore


RUTGER KOPLAND

FOTOGRAFO

Perché questo guardare è aspettare e non sapere
cosa io aspetti. Non c’è momento
in cui si ripeta questo momento.

È l’attesa e non sapere dove
io sia, un posto tra la gente
che non ritroverò.

Ah, strumento paziente, mirino e otturatore
pazienti, io aspetto. Sento
lo scatto, Dio, quell’innocente

posa, il gesto, quello sguardo in cui
sono colpiti e
sono rimasti.

(da Utensili pazienti, 1993 – Traduzione di Giorgio Faggin e Giovanni Nadiani)

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La poesia di Rutger Kopland scava nel tempo e nella memoria, individuando dei punti fissi, che siano un ricordo dell’infanzia o della maturità, la vita delle figlie, l’Olanda rurale con le sue dighe e i suoi canali. Non può che attrarlo dunque l’arte della fotografia: quel meticoloso scatto che strappa un istante al tempo per consegnarlo al futuro.


FOTOGRAFIA © PXHERE

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LA FRASE DEL GIORNO
Il fotografo ha una grande responsabilità che è quella di fermare una frazione del tempo, in base alla cultura e al suo gusto, e trasmettere il suo punto di vista.
GERARD RANCINAN, Sette, 3 novembre 2011




Rutger Kopland, pseudonimo di Rudi van den Hoofdakker (Goor, 4 agosto 1934, – Glimmen, 11 luglio 2012), poeta olandese. Ottenne grande popolarità per il suo stile accessibile, premuroso, la sua leggera ironia, il suo sentimentalismo.


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