VIVIAN LAMARQUE
CUCIVI
Cucivi così bene,
e saldamente, come
col fil di ferro.
I miei punti invece
tu andata, non tengono
niente, sbaglio spolette,
imbastiture, gli aghi
cadono i nodi si snodano
i bottoni appena attaccati
si staccano gli orli
ondeggiano,
come scuoteresti la testa.
Tu andata mi si è scucito
il guardaroba, il mondo.
(da Madre d’inverno, Mondadori, 2016)
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Nella giornata in cui si festeggiano le mamme, ho scelto questo sofferto testo di Viviane Lamarque: la poetessa trentina dedica tutta una raccolta, Madre d’inverno, pubblicata nel 2016 al dialogo con la figura materna – duplice nel suo caso, quella adottiva che l’ha cresciuta e quella biologica – in “un vasto disegno in cui la madre diventa una forma assoluta, diventa l'emblema di tutte le madri”, come nota l’editore nel risvolto di copertina.
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WILLIAM KAY BLACKLOCK, "LA LEZIONE"
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LA FRASE DEL GIORNO
Chi onora il padre espia i peccati; chi riverisce la madre è come chi accumula tesori.
SIRACIDE
Vivian Comba Provera Pellegrinelli Lamarque (Tesero, 19 aprile 1946), scrittrice, poetessa e traduttrice italiana dal francese. Di origini valdesi, ha insegnato italiano agli stranieri e nei licei. Ha ottenuto il Premio Viareggio, il Premio Montale, il Pen Club e, per le fiabe, il Premio Rodari e il Premio Andersen.
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