venerdì 14 maggio 2021

Davanti a Rishikesh


OCTAVIO PAZ

LA CHIAVE D’ACQUA

Davanti a Rishikesh
il Gange è ancora verde.
L’orizzonte di vetro
si rompe tra le cime.
Camminiamo sui frantumi.
Sopra e sotto
grandi golfi di quiete.
Negli spazi azzurri
rose bianche, nuvole nere.
Hai detto:
               
Le pays est plein de sources.
Quella notte bagnai le mie mani nei tuoi seni.

(da Versante est, 1969)

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Octavio Paz, poeta messicano Premio Nobel nel 1990, fu diplomatico e poi ambasciatore in India negli Anni ‘50 e ‘60. La sua poesia che molto deve agli spazi non poteva che essere affascinata dalla vastità del paese: il fiume Gange scorre in un tripudio di colori e la sua acqua sacra è fonte di vita: “La sete si sveglia e costruisce  / le sue grandi gabbie di vetro  / dove la tua nudità è incatenata / acqua che canta e scatena acqua”. È Rishikesh, la città sacra degli indù, dove i fedeli vanno a meditare alla ricerca di una conoscenza superiore e si bagnano nelle acque ancora pure per lavare via i peccati.

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FOTOGRAFIA © VISHAL CHAND RAJWAR

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LA FRASE DEL GIORNO
Tra adesso e adesso / tra io sono e tu sei /la parola ponte.
OCTAVIO PAZ, Salamandra




Octavio Irineo Paz Lozano (Città del Messico, 31 marzo 1914 – 20 aprile 1998),  poeta, scrittore, saggista e diplomatico messicano, premio Nobel per la letteratura nel 1990. La sua poesia è fatta di sperimentazione e anticonformismo, un continuo mettersi in discussione del linguaggio, “lotta continua contro la significazione”.


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