venerdì 21 maggio 2021

Le Nubi di Magellano


KENNETH REXROTH

LA FAMIGLIA

A notte fonda
tornando da Melbourne
da una festa a Kangaroo Plains,
fermiamo la macchina vicino a uno stagno scuro.
L’aria è immobile, cristallina.
Scendo, accendo un fiammifero,
e studio la mappa delle stelle.
Spengo il fiammifero,
e sopra e davanti e sotto di me,
doppie nell’acqua ferma,
appaiono milioni di stelle
che non avevo mai visto prima
e che non rivedrò mai più.
E ci sono le due
figlie universali del mio universo,
le Nubi di Magellano –
due amebe fosforescenti in alto,
e due nell’acqua senza fondo.

(da Nuove poesie, 1974)

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Il poeta Kenneth Rexroth è statunitense, abituato quindi al cielo boreale. In viaggio in auto in Australia di notte, durante una sosta  viene letteralmente sorpreso da un cielo pieno di stelle e dalle Nubi di Magellano le due piccole galassie irregolari orbitanti introno alla Via Lattea e visibili ad occhio nudo nell’emisfero australe.

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FOTOGRAFIA © EUROPEAN SOUTHERN OBSERVATORY

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LA FRASE DEL GIORNO
Amore mio amore mio amore mio / Il futuro è troppo lontano / E il passato non accadrà mai più / Abbiamo solo questo / Nostro per sempre / Così piccolo così infinito / Così breve così vasto.
KENNETH REXROTH, Poesie brevi raccolte




Kenneth Charles Marion Rexroth (South Bend, Indiana, 22 dicembre 1905 – Santa Barbara, California, 6 giugno 1982), poeta statunitense. Figura centrale nella poesia di San Francisco dal 1930 al 1970, visse attivamente la Beat Generation, verso cui fu critico. Gran parte della sua poesia è d’amore o erotica, influenzata dai lirici greci antichi e da Tu Fu, poeta cinese dell’VIII secolo.


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