ERICH FRIED
GIARDINO D’INVERNO
La tua busta
con i due francobolli gialli e rossi
ho piantato
in un vaso di fiori
Voglio
innaffiarlo ogni giorno
voglio che germoglino
le tue lettere
Belle
e tristi lettere
lettere
che di te hanno l’odore
Avrei dovuto
farlo prima
non ora
che l’anno si è inoltrato
(Wintergarten, da Liebesgedichte, 1979 – Traduzione di Gio Batta Bucciol)
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Lo sa chi ha vissuto l’amore a distanza, lo sa chi conosce l’assenza dell’amata, quello che vuole esprimere il poeta austriaco naturalizzato britannico Erich Fried (1921-1988): la tristezza, la nostalgia sono acquattate dietro l’angolo e quando meno te lo aspetti saltano fuori. Così come talvolta si aggiunge un altro sentimento, il rimpianto per aver temporeggiato o per aver agito in un modo diverso da come avremmo voluto.
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VINCENT VAN GOGH, “NATURA MORTA CON PIATTO DI CIPOLLE”, PART.
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LA FRASE DEL GIORNO
La vita / sarebbe forse / più semplice / se io / non ti avessi incontrata / Soltanto non sarebbe / la mia vita.
ERICH FRIED, È quel che è
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