VELIMIR CHLÉBNIKOV
LE RAGAZZE, QUELLE CHE CAMMINANO
Le ragazze, quelle che camminano
con stivali di occhi neri sui fiori del mio cuore.
Le ragazze, che abbassano le lance
sui laghi delle proprie ciglia.
Le ragazze che lavano le gambe
nel lago delle mie parole.
1919-21
(Девушки, те, что шагают, da Poesie di Chlébnikov, Einaudi, 1968 – Trad. Ripellino)
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Con il poeta russo Velimir Chlébnikov siamo dalle parti del Futurismo: più che appigliarsi alle distinzioni grafiche di Marinetti o Majakovskij, però Chlébnikov trova forza nelle immagini e nel suono – qui le ragazze sembrano essere un esercito che schiera le sue armi di seduzione.
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GIACOMO BALLA, “RAGAZZA CHE CORRE SUL BALCONE”, 1912.
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LA FRASE DEL GIORNO
Se non ci fossero le ragazze la vita sarebbe orribile.
ERCOLE PATTI, Quartieri alti
Velimir Chlébnikov, pseudonimo di Viktor Vladimirovič Chlebnikov (Oblast' di Astrachan', 9 novembre 1885 – Santalovo, 28 giugno 1922), poeta russo, uno dei principali esponenti del Futurismo. Nei suoi versi abbondano le sperimentazioni linguistiche e i neologismi, tanto che diede vita a una lingua poetica detta zaum.
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