ZBIGNIEW HERBERT
LA VOCE
Vado al mare
per udire quella voce
fra un colpo e l'altro dell'onda
ma la voce non c'è
c'è solo la senile garrulità dell'acqua
il nulla salato
l'ala d'un bianco uccello
rinsecchita sulla pietra
vado nel bosco
dove dura ininterrotto
il fruscio d'una enorme clessidra
che trasmuta foglie in terra nera
terra nera in foglie
potenti mandibole d'insetti
divorano il silenzio della terra
vado nei campi
lastre verdi e gialle
fissate con spilli d'esistenze d'insetti
risuonano a ogni tocco di vento
dov'è quella voce
dovrebbe farsi udire
quando per un attimo tacerà
l'instancabile monologo della terra
niente solo sussurri
schiocchi scoppi
torno a casa
e l'esperienza assume
forma di alternativa
o il mondo è muto
o io sono sordo
forse però
siamo entrambi
segnati da una infermità
dobbiamo perciò
prenderci sottobraccio
andare avanti
verso nuovi orizzonti
verso gole contratte
da cui fuoriesce
un incomprensibile borbottio.
(Da Rapporto dalla città assediata, 1983- Traduzione di Pietro Marchesani)
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Il poeta polacco Zbigniew Herbert cerca di udire una voce – la voce di Dio? La voce dell’anima? La voce di qualche cosa sotteso al continuo mormorio del mare e della terra? Ma i sensi umani sembrano non essere in grado di percepire questa voce: odono soltanto lo sciabordio delle onde, il frinire degli insetti, lo stormire del vento. Siamo immersi nel caos e il messaggio è indecifrabile, d’altro canto i nostri strumenti di lettura sono menomati. Non resta altro da fare che avanzare comunque: “Bisogna accettare / chinare mitemente il capo / non torcersi le mani / ricorrere alla sofferenza con misura e dolcezza / come a una protesi / senza falso pudore / ma anche senza inutile orgoglio”.
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FOTOGRAFIA © JORG REUTER
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LA FRASE DEL GIORNO
Abbi coraggio quando il senno delude abbi coraggio / in fin dei conti questo solo è importante.
ZBIGNIEW HERBERT, Signor Cogito
Zbigniew Herbert (Leopoli, Ucraina, 29 ottobre 1924 – Varsavia, 28 giugno 1998), poeta, saggista e drammaturgo polacco. Discendente del poeta inglese George Herbert, durante la Seconda guerra mondiale prese parte alla Resistenza contro i nazisti. Esordì nel 1950 e la sua opera più nota è Il signor Cogito. Esule a Parigi dal 1986 al 1992 , tornò in Polonia dopo il trionfo di Solidarność.
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