ERICH FRIED
LEGGERE POESIE
Chi
da una poesia
si aspetta la salvezza
dovrebbe piuttosto
imparare
a leggere poesie
Chi
da una poesia
non aspetta alcuna salvezza
dovrebbe piuttosto
imparare
a leggere poesie.
(da È quel che è, Einaudi, 1988 – Traduzione di Andrea Casalegno)
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Variando l’ordine dei prodotti, variando i fattori, mutando persino le variabili, nulla cambia: il poeta austriaco Erich Fried (1921-1988), con questo piccolo apologo che richiama certe storielle zen, consiglia di leggere poesie. Lo consiglia a chi crede che dai versi possa ricavare qualcosa e a chi invece ritiene che sia solo tempo perso o pura emozione estetica. Il punto non è l'esito che si attende ma il modo di leggere una poesia, di intenderla: una poesia dovrebbe interrogare, stupire, colpire; e per fare questo occorre immergersi in essa per poterne cogliere quella che Ungaretti chiamò “meraviglia di un delirante fermento”.
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BALTHUS, “KATIA LISANT”
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LA FRASE DEL GIORNO
Una poesia non deve significare / Ma essere.
ARCHIBALD MACLEISH
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