MARIA PAWLIKOWSKA
NIKE
Sei come la Nike di Samotracia a Parigi
o insonne amore:
anche ferito, con lo stesso ardore
tendi le braccia mutilate e voli.
(da Baci, 1926 - Traduzione di Marina Marsano Bergey)
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La poetessa polacca Maria Pawlikowska canta l’amore che non si rassegna alla fine, al diniego, che resiste ai colpi che il destino gli ha inferto e continua a vivere, per quanto sia mutilato e ferito, come la Nike di Samotracia [si legge Niche, mi raccomando, non Nàik!], celebre statua greca dei primi decenni del II secolo avanti Cristo, conservata al Louvre: senza braccia, senza testa, eppure ancora bellissima con il panneggio, con l’ala superstite, con la sensazione di movimento e di velocità che l’ignoto artista – alcuni dicono si chiamasse Pitocrito - seppe conferirle. La Nike, ovvero la Vittoria: e si ritorna ancora una volta a Virgilio, come in molte poesie di questo blog, Amor vincit omnia, l’amore vince tutto.
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NIKE DI SAMOTRACIA, PARIGI, LOUVRE
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LA FRASE DEL GIORNO
L'amore che poté morire non era amore.
BERTOLD AUERBACH, Auf der Höhe
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