ODETTE ALONSO
ELENA O L’ALTRO VOLTO DEL SILENZIO
Seduta dietro la rocca
Elena pensa a Paride.
I suoi figli crescono
e Menelao sonnecchia tra le coperte
in un angolo da dove talora la osserva.
Lei fila la rocca
e pensa a Paride
la bellezza e il panico
e qualche volta una lacrima o un batticuore
mentre il filo corre tra le sue dita
e Menelao dorme
e i suoi figli inseguono farfalle
e Paride è un sogno che il tempo le restituisce curato
e ornato vincitore di nulla
in questa sera dolce in cui Elena fila il suo ricordo
con una chiara lacrima o un batticuore.
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Quella di Elena è una figura di donna che ha attraversato i secoli incarnando l’eterno femminino. Nell’Iliade viene sedotta dal principe troiano Paride, abbandona il marito Menelao e parte per Troia: è infine la sua bellezza a dare il via alla guerra di Troia. Nell’Odissea, Elena e Menelao sono invece riconciliati e regnano su Sparta. È a questo momento che si riferisce la poesia della cubana Odette Alonso: Elena è una donna scontenta del suo presente: fila la lana e guarda crescere i figli mentre Menelao continua a dormire, una sorta di “casalinga disperata” di tre millenni fa attratta dal ricordo di Paride, da quel sogno che ancora le fa palpitare il cuore.
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EVELYN DE MORGAN, “ELENA DI TROIA”
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LA FRASE DEL GIORNO
Il ricordo è un compromesso: gli uomini si difendono con quello.
TOMMASO LANDOLFI, Racconti
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