mercoledì 3 ottobre 2018

Da qualche parte


ELVIRA DAUDET

NON CHIEDERMI

Non saprò mai chi sono stata,
perché ho camminato smarrita per molti anni
inseguendo la tua ombra indecifrabile
in terribili notti oscure,
senza luna, lampioni o lucciole.

Mi svegliavo su rive del mattino
sempre più lontane,
minute e con la luce di tartufo della sera,
e mi alzavo, nonostante la stanchezza,
e inseguivo la musica silvestre del tuo nome.

Aggrappata al desiderio di incontrarti,
per andare più leggera mi sono tolta le scarpe,
mi sono spogliata delle vesti che accorciavano i miei passi,
ho svuotato le ossa del midollo
e ho dimenticato la vita da qualche parte.

(da Quaderno del delirio, Evohé, 2012)

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Un’ossessione amorosa, una ricerca continua che nel corso degli anni spoglia ogni altra emozione, fino a rimanere la purezza dell’osso levigato: la poetessa spagnola Elvira Daudet racconta così il doloroso inseguimento dell’amore (o del disamore?): “Però continuo, senza speranza ma continuo”.

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rafal olbinski4

DIPINTO DI RAFAL OLBINSKI

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LA FRASE DEL GIORNO
La poesia tenta di fissare nel tempo il sentimento che, turbandoci, ci assale all’improvviso, ispirato dalla sofferenza propria o altrui, con cui può identificarsi ogni essere umano.
ELVIRA DAUDET




elvira_daudetElvira Daudet (Cuenca, 1938 - 2 giugno 2018), poetessa e giornalista spagnola. Esordì nel 1959 con Il primo messaggio. Nel 1971 Cronache di una tristezza le valse il Premio González de Lama. Lavorò per ABC e per la televisione nazionale TVE.


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