ESTELA FIGUEROA
SOLE D’AUTUNNO
Per Manuel Inchauspe
Ho fatto visita al poeta.
Pallido e magro giaceva
in un letto nel sotterraneo
della sala di tossicologia.
Che strano tesoro
il sole d'autunno,
attraverso il vetro smerigliato.
Come fluttuava,
unica gioia sul suo viso
e rimbalzava sul pavimento,
dove batuffoli d'ovatta insanguinati
e mozziconi di sigarette
dicevano che la vita esiste sempre,
ovunque tu sia.
(da Maschere scelte, 2009)
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Il poeta argentino Juan Manuel Inchauspe morì a 50 anni nell’ospedale di Santa Fe, debilitato dall’alcol e da una vita da vagabondo. La poetessa Estela Figueroa, sua amica, lo visita all’ospedale in un giorno d’autunno (Inchauspe morirà il 7 giugno, 1991, mese che nell’emisfero australe è già prossimo all’inverno). E si meraviglia di come la vita, come i bagliori dorati del sole autunnale, continui a fluire anche in quel luogo.
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BLIND ACE, “LETTO D’OSPEDALE”
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LA FRASE DEL GIORNO
Quello che c’è talvolta di bello nell’autunno è che, quando il mattino ci si sveglia dopo una settimana di pioggia, di vento e e di nebbia, tutto lo spazio, brutalmente, sembra ubriacarsi di sole.
VICTOR-LÉVY BEAULIEAU
Estela Figueroa (Santa Fe, 12 agosto 1946), poetessa argentina. Direttrice di La Ventana e collaboratrice di El Litoral, ha pubblicato Maschere sciolte(1985), Il libro rosso di Tito (1995), Un libro su Bioy Casares (2006), e La forestiera (2007).
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