INGER HAGERUP
CREDO
Io credo in tante cose. Nel sangue. Nel fuoco.
Credo nei sentieri dove ci si può perdere.
Credo nei sogni a cui si appartiene.
Vado alla cieca. Non portarmi a casa.
Lascia che la notte mi conduca sempre avanti.
Da qualche parte nel buio c’è una porta socchiusa.
Da qualche parte al confine tra il corpo e l’anima,
un luogo dove il tempo stesso dice fermati
- è lì forse dove arderebbe il mio cuore?
Non ascoltarmi. Ogni mia parola
è una profezia pericolosa, una falsa pista.
Sono abbastanza diversa da come credi.
(da Videre, 1945)
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La poesia della scrittrice norvegese Inger Hagerup è scampata al Modernismo degli Anni ‘40 e riveste i suoi versi tradizionali di una intensità personale, come in questa sorta di autoritratto o di confessione intima all’inseguimento di una libertà che appare ancora più necessaria, se si pensa che l’opera è stata scritta in piena occupazione nazista della Norvegia.
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EDWARD MUNCH, “GIOVANE DONNA SULLA SPIAGGIA”, 1896
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LA FRASE DEL GIORNO
L'anima e la carne non sono divisibili, l'una contiene l'altra come la tastiera i suoni.
MARGUERITE YOURCENAR, Alexis
Inger Johanne Hagerup, nata Halsør (Bergen, 12 aprile 1905 – 6 febbraio 1985), poetessa e scrittrice norvegese. Fu autrice di letteratura per l'infanzia e di piéce teatrali radiofoniche. È considerata tra i maggiori poeti norvegesi del ‘900.
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