GIUSEPPE UNGARETTI
IN GALLERIA
Un occhio di stelle
ci spia da questo stagno
e filtra la sua benedizione ghiacciata
su quest’acquario
di sonnambula noia
(da Allegria di naufragi, Vallecchi, 1919)
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Al poeta basta un’intuizione per costruire una poesia: la scintilla che illumina Giuseppe Ungaretti in Galleria Vittorio Emanuele a Milano è la sensazione di trovarsi in un gigantesco acquario nella notte: è quello l’attimo strappato al tempo, “la presa di coscienza di sé”. La poesia, scritta nell’inverno 1915, fu pubblicata su Lacerba l’8 maggio con il titolo “La galleria dopo mezzanotte”.
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FOTOGRAFIA © ITALIA LIVING
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LA FRASE DEL GIORNO
Il poeta d’oggi (…) ha imparato ciò che vale l’istante nel quale conta solo l’istinto.
GIUSEPPE UNGARETTI, Ragioni di una poesia
Giuseppe Ungaretti (Alessandria d'Egitto, 8 febbraio 1888 – Milano, 1º giugno 1970) è uno dei tre grandi poeti dell’Ermetismo italiano. Trasferitosi a Parigi nel 1912, prese parte alla Prima guerra mondiale nelle trincee del Carso e poi in Champagne. Dal 1935 al 1942 insegnò in Brasile e dal 1947 al 1965 fu professore di letteratura moderna alla Sapienza.
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