domenica 1 dicembre 2019

Poesie per dicembre VI


Dicembre, il mese che porta l’inverno e il freddo – “Bianco Natale” e neve mentre nei salotti riscaldati dal camino famigliole da pubblicità celebrano una festa religiosa trasformata in rito pagano e commerciale. Un mese che la scrittrice cubana Gertrudis Gómez de Avellaneda, abbandonati i mari caraibici e andata a vivere in Spagna a 22 anni, odia profondamente, un mese che sembra non piacere neppure al poeta basco Karmelo C. Iribarren.

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FOTOGRAFIA © PXHERE

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GERTRUDIS GÓMEZ DE AVELLANEDA

AL SOLE, IN UN GIORNO DEL MESE DI DICEMBRE

Regna nel cielo, Sole! Regna e infiamma
con il tuo divino fuoco il mio stanco petto:
senza luce, senza brio, compresso, stretto,
un raggio anela della tua ardente fiamma.

Al tuo influsso felice germoglia la gramigna,
il gelo cede al tuo fulgore disfatto;
Sali! A dispetto del rigido inverno,
Re della sfera, sole, la mia voce ti chiama.

Dai campi felici dove la mia culla
ricevette il tesoro dei tuoi raggi
mi allontana per sempre la fortuna.

Sotto altro cielo, in altra terra piango,
dove la nebbia mi opprime importuna...
Sali a romperla, sole! Io ti imploro!


(da Poesie liriche, 1877)

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KARMELO C. IRIBARREN

INTUIZIONE DEL FREDDO

Per Itzíar Mínguez Arnáiz

Non è quello dell'infanzia,
le mattine di dicembre,
lungo il fiume,
a scuola.

Né si tratta di quell'altro
che ti avrebbe sorpreso
anni dopo
più di un’alba
a barcollare.

No, questo è diverso, questo
fa paura:
arriva
del futuro.


(da Altra città, altra vita, 2011)

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LA FRASE DEL GIORNO
Dicembre davanti ti agghiaccia e dietro ti offende.
PROVERBIO ITALIANO





Gertrudis Gómez de Avellaneda (Puerto Príncipe, Cuba, 23 marzo 1814 – Madrid, 1º febbraio 1873), scrittrice cubana. È considerata una figura di spicco del romanticismo spagnolo. La sua opera più nota è Sab, un romanzo sulla lotta contro la schiavitù.


IribarrenKarmelo C. Iribarren (San Sebastián,  19 settembre 1959), è un poeta spagnolo, autodidatta. Associata al “realismo sporco” di Bukowski e Carver, in realtà la sua è una poesia più minimale, molto spesso frutto di osservazione della strada e dei bar, che l’ha fatta definire “realismo pulito” e “poesia di esperienza”. Tra le sue raccolte poetiche Serie B, Dal fondo del bar, Ondata di gelo, Attraversando la notte, La pelle della vita.

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