venerdì 6 dicembre 2019

Il mare d’inverno


ÁNGEL GONZÁLEZ

SONO I GABBIANI, AMORE

Sono i gabbiani, amore.
I lenti, alti gabbiani.

Il mare d’inverno. L’acqua grigia
macchia fredda gli scogli.
Le tue gambe, le tue dolci gambe,
commuovono le onde.
Un cielo sporco si rovescia
sul mare. Il vento cancella
il profilo dei crinali
di sabbia. Le noiose
pozze di sale di freddo
copiano la tua luce e la tua ombra.
Qualcosa grida, lassù,
ma tu non ascolti, assorta.

Sono i gabbiani, amore.
I lenti, alti gabbiani.

(da Aspro mondo, 1956)

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La donna amata interagisce con il mondo in molte poesie di Ángel González: il suo corpo si pone davanti al paesaggio e lo sottomette o dialoga con esso influendo in questo modo sul rapporto tra il poeta e l’universo - “La presenza amata rende possibili la vita e le cose”, come scrive Paco Ignacio Taibo I nel prologo all’antologia del 1988 A todo amor.

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DIPINTO DI ROOS SCHURING

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LA FRASE DEL GIORNO
Queste poesie le hai scatenate tu, / come si scatena il vento, / senza sapere da dove né perché.
ÁNGEL GONZÁLEZ




Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12  gennaio 2008), poeta spagnolo della Generazione del ‘50. Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l’amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un’ottimistica malinconia.

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