VALENTINO ZEICHEN
L’ALTRA METÀ
Nella moltitudine di contenitori
che popolano il mondo invidiamo
quelle mezze scatole avvitabili
che per un incontro fortuito
hanno riconosciuto nel coperchio
l'altra metà mancante.
Evento mitico ricorrente nei sogni
che non ha mai luogo in vita
né per oggetti gli umani,
risultando sempre vane le ricerche
intraprese, senza contare le spese.
(da Pagine di gloria, Guanda, 1983)
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A gentile richiesta torna Valentino Zeichen: il poeta fiumano, ma romano d’adozione, commenta con la sua amara ironia il mito platonico delle due metà narrato nel Simposio dal commensale Aristofane: “Un tempo gli uomini erano esseri perfetti, non mancavano di nulla e non v’era la distinzione tra uomini e donne. Ma Zeus, invidioso di tale perfezione, li spaccò in due: da allora ognuno di noi è in perenne ricerca della propria metà, trovando la quale torna all’antica perfezione”. Facile a dirsi, nota Zeichen, facile nel sogno e nella fantasia, ma difficile, quasi impossibile in realtà.
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IL MITO PLATONICO DELLE METÀ RAFFIGURATO SU UN VASO GRECO
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LA FRASE DEL GIORNO
Il passato è un futuro raddoppiato o i due sono simmetrici?
VALENTINO ZEICHEN, Aforismi d’autunno
Valentino Zeichen, all'anagrafe Giuseppe Mario Zeichen (Fiume, 24 marzo 1938 – Roma, 5 luglio 2016), poeta italiano. La sua prima antologia poetica Area di rigore fu pubblicata nel 1974 con introduzione di Elio Pagliarani, che lo definì “un Gozzano dopo la Scuola di Francoforte, sempre però in un’aura che potremmo definire tra neoliberty e neocrepuscolarismo”.
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