MARIE-CLAIRE BANCQUART
AMARE
Amare.
Sarà pure una parola senza seguito.
Ma sarà stata scritta in un momento anch’esso ineffabile del grande calendario
che non conosciamo.
(da Vita violenta, 2012)
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“Forse è per questo che scrivo poesie: perché alle idee, ai comportamenti, alle parole che congelano il pensiero non si può rispondere che con la poesia. La poesia è tutto il contrario: un uso corretto della parola stessa, la messa in luce di una relazione, il sangue ridiventa rosso, la morte ingiusta, il denaro spesso ha un cattivo odore - ma l’amore è folle, la musica accordo immediato, le cose più piccole importanti e l’inesplorato vi appare come un dominio penetrabile, a rischio di sbagliare”. Così la poetessa francese Marie-Claire Bancquart spiega il senso della sua poetica: l’amore, trascorsa la passione giovanile e affievolita la fiamma dell’infatuazione, è dunque un’esperienza tra le tante segnate sul calendario della vita.
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MARC CHAGALL, "NOTTURNO"
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LA FRASE DEL GIORNO
È venuto il nostro turno di essere qui / di amare la terra / di offrire una stretta di mano al mondo // di incarnare la fuggitiva presenza dell’essere.
MARIE-CLAIRE BANCQUART, Poesie
Marie-Claire Bancquart, nata Chauvet ( Aubin, 21 luglio 1932 – Parigi, 19 febbraio 2019), poetessa, scrittrice, saggista e critica letteraria francese. La sua poesia ha una natura viscerale, che spesso esplora l'interno del corpo umano come mezzo per esplorare le emozioni e l'umanità.
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