martedì 5 febbraio 2019

Perfezione dell’effimero


BLANCA VARELA

A ROSE IS A ROSE

Immobile divora luce
si apre oscenamente rossa
è la detestabile perfezione
dell’effimero
infesta la poesia
col suo arcaico profumo

(da Canto villano, 1986)

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La rosa “infesta” la poesia già dai tempi di Omero, presente sugli scudi degli eroi, e viene giù lungo i secoli da Archiloco a Saffo al Roman de la Rose fino a D’Annunzio, Rilke e Bertolucci. Anche la poetessa peruviana  Blanca Varela, che pure la trova “oscena”, deve inchinarsi alla sua perfezione.
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RENÈ MAGRITTE, “LA TOMBA DEI LOTTATORI”

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LA FRASE DEL GIORNO
Ho visto la rosa: chiusura / sublime dell’armonia, / quietamente futura.
JORGE GUILLÉN




Blanca Leonor Varela Gonzales (Lima, 10 agosto 1926 - 12 marzo 2009), poetessa peruviana, considerata una delle voci più importanti del Sudamerica. Nel 1949 si trasferì a Parigi per vivere il clima letterario dell’epoca, con Octavio Paz e i grandi poeti e scrittori francesi e spagnoli. Nel 1962 ritornò in patria. Della sua poesia Paz scrisse che “è un segno, un incantesimo contro e verso il mondo”.



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