ÁNGEL GONZÁLEZ
VOLEVO
A Susana Rivera
Volevo guardare il mondo con i tuoi occhi
eccitati, nuovi,
verdi
come la primavera.
Sono entrato nel tuo corpo pieno di speranza
per ammirare un così grande prodigio
dal chiaro osservatorio delle tue pupille.
E sei stata tu che hai finito con il vedere
il fallimento del mondo con le mie.
(da Autunni e altre luci, 2001)
.
Uno scambio tra un uomo anziano e una donna giovane, tra l’io e il tu, tra il disinganno e la speranza, questo tra il poeta spagnolo Ángel González e l’amata Susana. Il finale però non è quello sperato: la visione è quella amara della vecchiaia di Ángel, con la sua convinzione personale che la vita è solo un susseguirsi di sconfitte e fallimenti.
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ILLUSTRAZIONE DI RAFAL OLBINSKI
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LA FRASE DEL GIORNO
Nessuna era bella come te / in quel fugace momento in cui ti ho amata: / tutta la mia vita.
ÁNGEL GONZÁLEZ, Prosemi o meno
LA FRASE DEL GIORNO
Nessuna era bella come te / in quel fugace momento in cui ti ho amata: / tutta la mia vita.
ÁNGEL GONZÁLEZ, Prosemi o meno
Ángel González Muñiz (Oviedo, 6 settembre 1925 – Madrid, 12 gennaio 2008), poeta spagnolo della Generazione del ‘50. Premio Principe delle Asturie nel 1985 e Premio Regina Sofia nel 1996. La sua opera mescola intimismo e poesia sociale con un tocco ironico. Il passare del tempo, l’amore e la civilizzazione sono i suoi temi ricorrenti, giocati su toni di un’ottimistica malinconia.
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