ELIO PAGLIARANI
LA RAGAZZA CARLA, II,2
All’ombra del Duomo, di un fianco del Duomo
i segni colorati dei semafori le polveri idriz elettriche
mobili sulle facciate del vecchio casermone d’angolo
fra l’infelice corso Vittorio Emanuele e Camposanto,
Santa Radegonda, Odeon bar cinema e teatro
un casermone sinistrato e cadente che sarà la Rinascente
cento targhe d’ottone come quella
transocean limited import export company
le nove di mattina al 3 febbraio.
La civiltà si è trasferita al nord
come è nata nel sud, per via del clima,
quante energie distilla alla mattina
il tempo di febbraio, qui in città?
Carla spiuma i mobili
Aldo Lavagnino coi codici traduce telegrammi night letters
una signora bianca ha cominciato i calcoli
sulla calcolatrice svedese.
Sono momenti belli: c’è silenzio
e il ritmo d’un polmone, se guardi dai cristalli
quella gente che marcia al suo lavoro
diritta interessata necessaria
che ha tanto fiato caldo nella bocca
quando dice buongiorno
è questa che decide
e son dei loro
non c’è altro da dire.
E questo cielo contemporaneo
in alto, tira su la schiena, in alto ma non tanto
questo cielo colore di lamiera
sulla piazza a Sesto a Cinisello alla Bovisa
sopra tutti i tranvieri ai capolinea
non prolunga all’infinito
i fianchi le guglie i grattacieli i capannoni Pirelli
coperti di lamiera?
È nostro questo cielo d’acciaio che non finge
Eden e non concede smarrimenti,
è nostro ed è morale il cielo
che non promette scampo dalla terra,
proprio perché sulla terra non c’è
scampo da noi nella vita.
(da La ragazza Carla e altre poesie, Mondadori, 1962)
.
Una mattinata in un ufficio milanese negli anni del boom economico: c’è da fare per tutti e la città stessa è coprotagonista con la sua frenesia, con il suo correre continuo di gente e di tram, di treni e di operai: è uno dei tanti capitoli che compongono quel “romanzo in versi” che è La ragazza Carla di Elio Pagliarani, storia dell’educazione sentimentale di una ragazza che si affaccia alla vita e al lavoro, fotografia di una società che è profondamente cambiata in questi sessant’anni.
.
EDWARD HOPPER, “UFFICIO DI SERA”
--------------------------------------------------------------------------------------------------------
LA FRASE DEL GIORNO
Chissà che cosa sanno quanti sanno / ciò che vogliono, che spingono avanti la certezza / di essere, come fossero da sempre / uomini, e per sempre.
ELIO PAGLIARANI, La ragazza Carla e altre poesie
Elio Pagliarani (Viserba, 25 maggio 1927 – Roma, 8 marzo 2012), poeta e critico teatrale italiano. Tra i principali esponenti della neoavanguardia, fu uno dei protagonisti del Gruppo '63, all'interno del quale occupò tuttavia una posizione autonoma e personale. La sua poesia nasce dalla cronaca e dalla vita quotidiana.
Nessun commento:
Posta un commento