ROSE AUSLÄNDER
DELL’AMATO LE NOTTI
Dell’amato le notti ad accendere
voglio dolcemente accecare occhi donando
Dell’amato il respiro a carezzare
muta il sangue mio in mille rose
Dell’amato l’amore a trattenere
in mille donne vorrei smembrarmi
Che me sola mille volte brami
che mio solo sia tutte amando!
(da L’arcobaleno, 1939 - Traduzione di Gio Batta Bucciol)
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Il traduttore Gio Batta Bucciol, oltre a certe pagine di Else Lasker-Schüler e di Paul Celan, evoca per questi versi d’amore della poetessa tedesca Rose Ausländer il Cantico dei Cantici. Ed è una similitudine davvero pertinente, che emerge direttamente dall’atmosfera in cui Rose, ebrea chassidica, visse la sua gioventù.
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MARC CHAGALL, “INNAMORATI DAL VISO AZZURRO”
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LA FRASE DEL GIORNO
Se io / dico io / io intendo anche / te / senza di te / io non / potrei cantare / il mio dolore / che è anche gioia / del nostro concerto // Frazione / del mio conturbante / sopravvivere.
ROSE AUSLÄNDER
Rose Ausländer, nata Rosalie Beatrice Scherzer (Černivci, Ucraina, 11 maggio 1901 – Düsseldorf, 3 gennaio 1988), poetessa ebrea tedesca. Dai tomi fiabeschi della gioventù passò a narrare con dolore la deportazione e lo sterminio degli ebrei e l’alienazione di New York, dove visse a lungo.
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