VICENTE NÚÑEZ
IMMORTALITÀ
Hospes comesque corporis
Ti ho amato tanto che un giorno la mia anima
abbandonò il carcere del corpo. Vagando
e non trovandoti, tornò a quella casa
che davo per mia. Il mio corpo non era
più dove lo aveva lasciato ma c’era
il tuo, vastissimo come un tempio d’oro.
Non le desti asilo. E io non avrò morte.
(da Tramonto a Poley, 1982)
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L’immortalità nell’amore: questa è la morale del volo dell’anima in cerca dell’amata che più non trova asilo né riposo in questa sorta di apologo in versi del poeta spagnolo Vicente Núñez. Per i curiosi, il testo latino è il secondo verso di un’ode dell’imperatore Adriano: “Animula vagula, blandula, / Hospes comesque corporis” (Piccola anima smarrita e soave, / compagna e ospite del corpo).
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MARC CHAGALL, "DAFNI E CLOE"
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LA FRASE DEL GIORNO
Senza amore non si sa leggere.
VICENTE NÚÑEZ, Nuovi sofismi
Vicente Núñez Casado (Aguilar de la Frontera, 8 giugno 1926 - 22 giugno 2002), poeta spagnolo. È considerato uno dei più importanti poeti andalusi del XX secolo. La sua opera è completata da aforismi e testi in prosa.
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