giovedì 2 agosto 2018

Una luce


FOROUGH FARROKHZAD

DONO

Io parlo dall’estremità della notte

Dall’estremità della tenebra
dall’estremità della notte
io parlo

Se verrai a casa mia, oh mio caro
portami una luce
e una piccola finestra
per guardare
la stradina affollata e felice

(da Un’altra nascita , in È solo la voce che resta, Aliberti, 2009 – Tr. Faezeh Mardani)

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Una luce, un piccolo bagliore, una fiammella che consenta di eliminare il buio che ha dentro: questo è il dono che chiede la poetessa iraniana Forough Farrokhzad agli amici che vengono a visitare la sua casa: un po’ di calore per illuminare l’oscurità. Lei li attende  “con i miei capelli, l’odore che è sotto la terra, / e i miei occhi, l’esperienza densa del buio”.

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EDWARD HOPPER, “SOLE IN UNA STANZA VUOTA”

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LA FRASE DEL GIORNO
Ogni volta che scrivo una poesia, penso che qualcosa mi sia strappato, qualcosa che offro agli altri
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FOROUGH FARROKHZAD




FarrokhzadForough Farrokhzad (Teheran, 5 gennaio 1935 – Tafresh, 13 febbraio 1967), poetessa iraniana. Sfidando le autorità religiose, espresse con fermezza sensazioni e sentimenti della situazione femminile nella società iraniana degli anni cinquanta-sessanta, contribuendo al rinnovamento della letteratura persiana del '900. Morì in un incidente stradale tornado da una visita alla madre. La sua poesia fu vietata dalla rivoluzione islamica del 1979.


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