martedì 28 agosto 2018

Al ponte di Cannaregio


MARÍA TERESA ANDRUETTO

ISTANTE

Non si ricordano i giorni si
ricordano gli istanti.
Cesare Pavese, 28 luglio l940
Diario

Un moto ondoso dondola
i barconi. La luce tinge l’aria
di giallo e sono chiusi
i vecchi portoni. Nessuno
nella barca da pesca né sulle lugubri
gondole. Al ponte di Cannaregio
non ci sono né barche di lusso né il vaporetto,
solo piccole chiatte
hanno passato la notte tra i pali.
Laggiù, un uomo spazza
la Fondamenta di Cà Labia. Il resto,
nulla.

(da Pavese e altre poesie, 1997)

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La poetessa argentina María Teresa Andruetto fa suo il pensiero tratto dal diario di Cesare Pavese e lo applica a un suo ricordo di una Venezia solitaria e deserta nell’alba: pochi dettagli colti al volo al Ponte delle Guglie diventano impressioni che si fissano nella memoria.

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Cannaregio

FOTOGRAFIA DA TRIP.COM

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LA FRASE DEL GIORNO
Abbiamo solo il presente, un momento fugace, ma attraverso il deposito di immagini e parole che è la memoria, conserviamo il passato, ammassiamo tesori e ne valutiamo altri con durezza, provando a essere coerenti con il vissuto o diversi forse, migliori.
MARÍA TERESA ANDRUETTO




AndruettoMaría Teresa Andruetto (Arroyo Cabral, 26 gennaio 1954), poetessa e scrittrice argentina discendente da antenati piemontesi. Nel 2012 ricevette il Premio Hans Christian Andersen per la letteratura per l’infanzia. Le sue opere raccontano la costruzione dell’individualità sociale, la dittatura argentina e l’universo femminile.


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