ROSANNA WARREN
TEMPUS FUGIT
Ieri, al crepuscolo,
un cielo illividito di limone,
alte nubi muovevano a fatica.
Il ruscello rumoreggiava sulle vecchie pietre come
una donna troppo presa nella conversazione.
Camminavo da sola sullo sterrato,
la strada che facevo fin da piccola
e cercavo di ascoltare, fra le parole,
cosa il ruscello dicesse veramente.
Quale ansia prendeva questa donna nel suo
inarrestabile passo?
Non riuscirei a spiegarlo.
Taglialegna avevano aperto nuove ferite tra i faggi e i pini bianchi.
Il cielo minacciava di pioggia la sua mente.
Tu mi stavi aspettando a casa.
In questi giorni io sto leggendo un poeta
di lacerazioni, di pietre, di fuoco e ghiaccio
e di altre forme di patimento.
Prendo appunti sul tempo che fugge, cioè su
quel che le poesie continuano a scoprire.
Fugge il tempo.
Lo metto giù in latino.
Questo risolve il problema finché non faccio
un'altra passeggiata
e il cielo torna ad innalzarsi, e la luce Pernod gocciola fra i rami.
(da Fantasma sotto un cappello rosso, 2011 - Traduzione di Lucio Mariani)
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La poetessa statunitense Rosanna Warren passeggia tra i boschi e mescola le sue impressioni ai suoi pensieri, alle meditazioni sul tempo che ci sfugge tra le dita, alle letture poetiche del momento. È un periodo difficile per lei, che sta interiorizzando la scomparsa di persone care, il passaggio dell’uragano Katrina e le sofferenze familiari: “Finché il pericolo viveva fuori / di me non riuscivo a descriverlo”.
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FOTOGRAFIA © FREE-PHOTOS
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LA FRASE DEL GIORNO
L’uomo non ha porto, il tempo non ha riva; / lui scorre e noi passiamo!
ALPHONSE DE LAMARTINE, Il lago
Rosanna Warren (Fairfield, Connecticut, 27 luglio 1953), poetessa statunitense. Figlia del poeta Robert Penn Warren e della scrittrice Eleanor Clark, ha esordito nel 1980 con Pastorale, prima di sei raccolte poetiche, ha pubblicato anche saggi di critica letteraria e ha tradotto Le supplici di Euripide.
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