domenica 19 agosto 2018

Un tic tac noioso


SILVIA UGIDOS

LE DOMENICHE

Da sempre mi perseguitano:
in principio, da bambina,
arrivavano mascherate con vesti solenni
e scarpe nuove, la strada per la messa.
La domenica impediva di calpestare le pozzanghere,
di salire su un albero, di sorbire la minestra.
Era come un visitatore importuno
a cui mostrare in fretta
che si comprendono i codici
che più tardi verranno:
il grazie, per favore, stai seduta dritta,
non parlare, non rovinare le calze,
non mangiarti le unghie, saluta l’ospite.
C’era un orologio enorme in salotto
con un tic tac noioso, le ore non trascorrevano,
le ore morivano di noia
mentre la vita
aspettava nelle pozzanghere o in cima a un albero
per passare il giorno.

(da Le prove del crimine, 1997)

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“La domenica è festiva ma non festosa” diceva l’umorista Marcello Marchesi anticipando gli psicologi che hanno definito il “Sunday blues”. Con lui sono d’accordo in tanti: questa giornata che spezza il ritmo e viene con il suo bagaglio di tradizioni – la messa, le paste, il pranzo in famiglia – e di noia, è spesso indigesta, come nel ricordo della poetessa spagnola Silvia Ugidos.

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Grun

JULES-ALEXANDRE GRÜN, “UN GRUPPO DI ARTISTI”

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LA FRASE DEL GIORNO
Sono milioni quelli che desiderano l’immortalità, e poi non sanno che fare la domenica pomeriggio se piove.
SUSAN ERTZ, Rabbia in cielo




UgidosSilvia Ugidos (Oviedo, 1972), poetessa spagnola. Ha pubblicato Le prove del crimine (1997) e, in lingua asturiana, 66 sigari e una formica (2000). È redattrice del settimanale  Les Noticies e del quotidiano La Voz de Asturias.


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